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Moringa, il “superfood” del 2018 fa davvero miracoli?

Moringa, il “superfood” del 2018 fa davvero miracoli?
Originaria dell’India, è la pianta da molti considerata alimento dell’anno. Il professor Calabrese: «E’ come una spezia: salutare, ma non certo magica»
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Se curcuma e avocado si erano contesi il primato di «superfood» dell'anno fra il 2016 e il 2017, pare che per il 2018 non vi sia alcuna competizione e che lo scettro di alimento «miracoloso» e irrinunciabile vada a furor di popolo, esclusivamente alla Moringa.

La rivista Time l'ha descritta come una sorta di erede della più conosciuta «quinoa» e alcuni nutrizionisti, fra i quali l'americana Kimberley Snyder, non smettono di raccomandarne il consumo, soprattutto per il suo importante apporto di ferro che sarebbe addirittura triplo per l'organismo umano, rispetto ad analoghe porzioni di spinaci .

Ma che cos'è la Moringa? Semplice. E' una pianta, appartenente alla famiglia delle Moringaceae, originaria dell'India, ma molto diffusa anche in Africa e Sud America. Ne esistono 13 specie e può comunemente essere chiamata «albero del rafano o del ravanello».

La conoscevano già gli antichi Romani, i Greci e gli Egizi che furono tra i primi a sfruttarne le qualità depurative per l'acqua di fiumi, ruscelli e laghi e per i liquidi alimentari in genere (ancora oggi, nella Valle del Nilo, questo arbusto è conosciuto come «Shagara al Rauwaq» ovvero «albero che purifica»). La farina ottenuta dai suoi semi può infatti catturare e «inglobare» le impurità batteriche proprie di quei liquidi, rendendole in qualche modo pesanti e quindi facendole depositare verso il basso, favorendo così la limpidezza delle acque.

La Moringa è molto resistente, cresce in fretta (raggiungendo anche i 7 metri di altezza) e sopporta freddo e siccità. È altresì quasi interamente commestibile, dalle radici alle foglie, quindi fondamentale per prevenire malattie e malnutrizione fra le popolazioni di alcune latitudini. Tant'è che l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite l'ha eletta «coltura del mese» per il gennaio 2018.

Per quanto studi approfonditi delle maggiori Società Americane per la Biologia Sperimentale abbiano stabilito che l'apporto reale di elementi fondamentali derivanti dalla Moringa nel nostro organismo, sia in realtà piuttosto basso (e talvolta non così salutare visto che il suo contenuto di «acido fitico» inibirebbe fortemente l'assorbimento del ferro presente in altri componenti della dieta), la popolarità di questa pianta sta volando comunque alle stelle.

Conterrebbe un buon complesso di amminoacidi, una importante concentrazione di vitamine C e A e di vari minerali e il suo estratto sarebbe più efficace della curcuma a livello antinfiammatorio. Anche Calcio e Potassio sarebbero presenti in quantità elevate, paragonabili se non superiori a quelle presenti nel latte e nelle banane.

A questo punto, chi è convinto che si tratti di una nuova panacea e non vede l'ora di sperimentare su di sé gli eventuali benefici di questa pianta, non avrà difficoltà a trovare la Moringa anche qui in Italia. In polvere o in capsule, nelle erboristerie, fra i prodotti biologici di alcuni rivenditori, oppure on line o nei punti vendita dedicati all'alimentazione naturale.

Ma prima di farlo potrebbe leggere il punto di vista di uno tra i maggiori esperti del nostro Paese, il professor Giorgio Calabrese, nutrizionista e dietologo, presidente del Comitato nazionale per la Sicurezza Alimentare (c.n.s.a.) del Ministero della Salute.

Professor Calabrese, davvero possiamo parlare di potere «miracoloso» della Moringa?

«Nessuna pianta e nessun alimento è miracoloso, ma è possibile trovare in ogni cibo principi nutritivi che favoriscono il raggiungimento della piena salute e la Moringa, con le sue foglie, radici e semi fa parte di questi alimenti che però non sono magici».

Quanto apporto di ferro serve al nostro organismo e quanto se ne può avere attraverso questa pianta?

«E' vero che la Moringa contiene una buona dose di ferro, ma essendo di origine vegetale, assomiglia a quello contenuto, ad esempio, negli spinaci. Si presenta sotto forma di Ferro NON-EME per cui ne entra molto in circolo, ma ne viene assorbito molto poco, quindi per gli anemici è un aiuto, ma non il toccasana. Contiene inoltre molti amminoacidi essenziali e tantissima Vitamina C ed E, ma visto che se ne può usare poco si tratta più di un sogno che non di una vera terapia».

In quali quantità dovremmo assumere la Moringa per avere reali benefici?

«La sua polvere è da considerare come gli aromi e le spezie che generalmente usiamo in cucina, quindi la quantità è sempre minima, come ad esempio il peperoncino o simile. Più che la quantità i produttori consigliano l'uso frequente di Moringa per sfruttare i suoi principi nutritivi che possono dare buoni risultati, ma non miracolosi».

Anche se non sono così portentosi i suoi effetti sul nostro organismo, è comunque un cibo utile e consigliabile?

«Come alimento non è dannoso, tranne nel consumo continuo delle sue radici, che contengono un alcaloide, la Spirochina che è nocivo per il sistema nervoso».

Quali alimenti possono avere apporti nutritivi simili a quelli della Moringa?

«Assomiglia alla quinoa, alla curcuma, allo zenzero e al peperoncino, ma come tutte queste spezie migliora il gusto, aiuta la salute, ma non risolve malattie».

Quanto dobbiamo fidarci delle «mode» o delle «tendenze» in campo alimentare?

«La parola ”moda« fa capire la fatuità di ogni sostanza degna di questo trend. Non è con la moda che si prevengono e guariscono tutte quelle malattie metaboliche che sempre di più assillano la nostra salute».

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