Pene tra i 5 e i 10 anni di reclusione per un totale di 140 anni di carcere. É la sentenza emessa stamattina dal gup Stefano Sala nei confronti di 21 persone (uno solo di loro é stato assolto, difeso dal legale Wilmer Perga) imputate di far parte della mafia nigeriana a Torino e processate con rito abbreviato. Alla sbarra i componenti di due gruppi rivali, i «Maphite» o «Famiglia Vaticana» e gli «Eyie» che, secondo l’accusa, si occupavano di importazione di droga, sfruttamento della prostituzione e immigrazione clandestina.

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Fra i reati contestati, oltre a falso, rapina, traffico di stupefacenti e lesioni, figura l’associazione di stampo mafioso. Secondo gli inquirenti le bande avevano i tratti caratteristici della criminalità organizzata. É la contestazione forumulata dal pm Castellani ha retto di fronte al giudice. Per una decina di loro (difesi dall'avvocato Manuel Perga) non è stata riconosciuta l'aggravante di capi promotori dell'associazione. Le pene decise sono state così inferiori alle richieste del pm.

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