39% al primo turno: l’attuale presidente ceco non ha ottenuto la maggioranza e andrà al ballottaggio. Il nuovo capo di Stato della repubblica Ceca sarà quindi eletto fra due settimane fra Milos Zeman e l’indipendente Jiri Drahos, ex capo dell’Accademia delle Scienze.

Il primo, filo-russo e anti-musulmano, ha ottenuto nel primo turno delle elezioni presidenziali il 38,98% dei voti, mentre al filo-europeista Drahos è andato il 26,39%. Le votazioni si svolgeranno il 26 e 27 gennaio prossimi.

Ad annunciare la necessità del ballottaggio è stato lo stesso Ufficio statistico (Csu), dopo il conteggio del 97% dei seggi.

Zeman era stato dato come favorito dai sondaggi, che avevano correttamente previsto che sarebbe stato comunque difficile raggiungere il 50% delle preferenze per essere rieletto al primo turno. Dietro i primi due si sono posizionati Pavel Fischer, ex ambasciatore ceco in Francia (con il 10% delle preferenze), Michal Horáček e Marek Hilšer (entrambi al 9%).

Nel suo seggio di Praga, Zeman è stato contestato da un’attivista del gruppo femminista Femen. È presidente dal 2013, e in questi anni ha promosso politiche populiste e anti-immigrazione, mettendo in discussione la presenza della Repubblica Ceca nell’Unione Europea e nella Nato, sostenendo la necessità di proporre un referendum per decidere su entrambe le questioni.

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