La condanna è pesante, 2 anni e 3 mesi. D’altra parte lei, secondo la giustizia, ha approfittato di chi la stava aiutando. Il tribunale di Cuneo ha stabilito che Angela Salera, originaria di Saluzzo ha estorto denaro a don Casare Calosso, già parroco a San Bernardo di Cervasca. A ottenere le prove della sua responsabilità sono stati gli agenti della questura con la collaborazione del sacerdote che l’aveva denunciata. Le aveva lei le banconote che i poliziotti, prima della consegna, avevano fotocopiato.

Il parroco ha raccontato di aver aiutato economicamente l’imputata e di essere stato ricattato. “Per telefono mi disse che si era rotta una caviglia uscendo dalla canonica - ha spiegato il sacerdote in aula -, minacciò di querelarmi perché, secondo lei, si era fatta male lavorando in nero. In cambio, per evitare di essere denunciato, avrei dovuto darle 4000 euro”.

Il primo contatto tra i due risaliva a circa 6 mesi prima, quando la donna si presentò in canonica per chiedere un aiuto economico. Don Calosso la portava con sé quando andava a fare la spesa, poi facevano pranzo insieme e lei sparecchiava. Le diede anche dei soldi, un aiuto per realizzare il desiderio di aprire una panetteria.

“Quando dice di essersi fatta male - ha chiarito il parroco - stava ritirando della legna in canonica insieme a un amico. Gliel’avevo regalata per scaldare casa. Poi ho scoperto che mi aveva raccontato un sacco di bugie, anche su dove abitava. Le ho detto di portarmi il referto medico, se era vero che si era fatta male, avrebbe pagato l’assicurazione. Ma non lo ha fatto”.

Le banconote usate come prova vennero consegnate all’imputata in un incontro combinato per “versare” la prima tranche dei 4000 euro.

L’avvocato difensore ha chiesto l’assoluzione sostenendo che non ci fosse alcuna malafede e che, all’appuntamento, Salera si presentò con le stampelle, segno che si sarebbe fatta male davvero.

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