Prima di salutare uno ad uno i settanta giornalisti che volano con lui verso Santiago del Cile, Francesco ha fatto una battuta sulla lunghezza del viaggio - 15 ore e 40 minuti - dicendo che «c’è tempo per riposare e per lavorare».

Quindi il Papa ha spiegato di conoscere il Cile: «Per me non è tanto difficile in Cile, perché ho studiato là un anno e ho tanti amici, conosco di più. Il Perù lo conosco meno, ci sono andato due o tre volte per convegni».

Bergoglio ha quindi spiegato l’immagine del bambino di Nagasaki fatta distribuire ai giornalisti, quindi ha percorso lentamente i corridoi dell’aereo per salutare ciascuno degli inviati dei media internazionali. Ha ricevuto richieste di benedizioni e di preghiere per amici o parenti ammalati. Ha ricevuto in dono libri, statuine della Madonna, fotografie, un orologio, un modello di autocarro (come quello usato dal santo cileno Alberto Hurtado per portare gli aiuti ai poveri, un dono della giornalista di Cnn Chile, Matilde Bourgos).

Ha anche dialogato a tu per tu con gli rivolgeva domande. Franca Giansoldati de Il Messaggero gli ha chiesto se aveva paura di incontrare i giornalisti e Francesco ha risposto: «Sì, ho paura delle interviste... vedi che cosa mi tocca fare». 

Una risata sonora ha accompagnato la battuta con la quale il Pontefice ha risposto all’inviata di TV2000 Cristiana Caricato, che salutandolo gli aveva domandato: «Ci dice che cosa le dà il suo medico, così lo prendiamo anche noi che arranchiamo dietro a lei?». Un riferimento alla resistenza di Bergoglio durante queste trasferte. «Ma io non vado dal medico, vado dalla strega!», ha detto ridendo di gusto.

Prima della partenza di questa mattina dall’aeroporto di Roma-Fiumicino, intorno alle 8.55, Papa Francesco ha salutato nella Casa Santa Marta i familiari di una ragazza recentemente deceduta a causa di un incidente stradale. La coppia era accompagnata dall’elemosiniere Konrad Krajewski.

LEGGI ANCHE - Il Papa: “Ho paura di una guerra nucleare, siamo al limite”

I commenti dei lettori