Palazzo Centoris, Torre Civica, San Pietro Martire e Torre dell’Angelo: a Vercelli c’è un tesoro di inestimabile valore che potrebbe essere sfruttato per visite o manifestazioni, e di conseguenza per richiamare turisti in città. Forse lo sarà in futuro, ma solo per piccoli gruppi di persone o per appuntamenti mirati. In quattro anni l’amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di riqualificazione di questi gioielli appartenenti alla comunità, tutti circoscritti al centro storico o nelle immediate vicinanze. La Torre Civica di via Gioberti, ad esempio, è stata transennata a lungo per la caduta di calcinacci, e grazie ad un intervento di Palazzo di Città è stata rimessa a nuovo. Eppure ci sono vincoli che ne precludono l’accesso al grande pubblico, ad esclusione di iniziative particolari come «Tracce di Guerra» organizzata lo scorso maggio da La Rete in collaborazione con l’amministrazione comunale.

Lì vicino c’è la Torre dell’Angelo, che un giorno - almeno queste sono le intenzioni della giunta - potrà essere aperta per visite guidate ad appannaggio di un numero ristretto di persone. A febbraio il Municipio firmerà il contratto con la ditta che si occuperà del suo recupero storico e funzionale. Gli interventi di restauro conservativo riguardano le superfici esterne della torre, la messa in sicurezza delle mura, sia interne che esterne, la riqualificazione delle scale. Il cantiere prevede anche l'impermeabilizzazione del tetto, delle feritoie, il rifacimento del sistema di raccolta dell’acqua piovana e delle protezioni anti-piccioni. Dopo questi lavori le persone potranno salire in cima all’edificio a base ottagonale.

Altro gioiello riportato in vita in questi anni è Palazzo Centoris, che però solo pochi fortunati hanno potuto ammirare dall'interno. A settembre sono terminati i lavori all'apparato decorativo, e prima ancora era stato rifatto il tetto. Ma prima che l’edificio risalente al sedicesimo secolo possa essere fruibile al pubblico, devono essere riqualificate altre parti importanti. Alla chiesa di San Pietro Martire, nell’area ex Pisu, mancano alcuni impianti come quello dell’illuminazione. «Poi potrà essere aperto per iniziative mirate - commenta l’assessore Cressano -. Sicuramente la volontà dell’amministrazione è di far conoscere il più possibile il patrimonio storico appartenente alla città, ma di renderlo fruibili con eventi, manifestazioni o percorsi calendarizzati». Rimarrà forse un sogno poter salire sopra alla Torre Campanaria della Basilica Sant’Andrea, per via di alcuni problemi di accessibilità esistenti nei primi piani.

I commenti dei lettori