Laghi misteriosi. È questa la traduzione in italiano di Badain Jaran, il terzo deserto più grande della Cina: 49 mila chilometri quadrati di sabbia dorata in cui sono incastonati 140 piccoli laghi probabilmente alimentati da sorgenti sotterranee, alcuni di acqua dolce, altri estremamente salata.

In questo deserto si trovano le dune stazionarie più alte della Terra. Ma nonostante l’aridità, fra le vallate è possibile ammirare questi incredibili laghi, che dall’alto creano un insolito effetto «puntinato».

Un sottile strato superficiale di sabbia di questo deserto risulta in continuo movimento. Gli strati inferiori, invece, si sono compattati e l’elevato livello di umidità contribuisce a mantenere il loro stato di «stazionarietà».

Quindi, anche se si tratta di sabbia, la struttura delle dune del Badain Jaran è «rigida» e consente anche la formazione di dirupi e burroni. Cavità create da ventimila anni di erosione.

I laghi del deserto di Badain Jaran sono permanenti. Ed oggi rimane un mistero come possano essere così diversi l’uno dall’altro, dalla salinità dell’acqua alla conformazione dei letti rocciosi e in ghiaia, così come facciano a resistere senza mostrare evidenti segni di «sofferenza».

Qui il caldo soffoca perfino la pioggia, che evapora ancor prima che toccare la sabbia. Ma intorno ad alcuni laghi si sono formate delle piccole oasi verdi, dove una modesta vegetazione cresce nonostante tutto, creando un effetto ancora più surreale.

Come se non bastasse, i laghi cambiano anche colore per la presenza di minerali, alghe e gamberetti in grado di far mutare l’azzurro in rosa, rosso, verde e nero. Ma il mistero più grande rimane la «fonte» delle sorgenti che li alimentano senza sosta.

Pare che questi specchi d’acqua trovino origine da precipitazioni e accumuli di neve disciolta sulle montagne che circondano il deserto, a centinaia di chilometri di distanza. La salinità di alcuni potrebbe dipendere da delle rocce che l’acqua incontra lungo il suo percorso di emersione. Ma queste rimangono solo delle supposizioni, che conferiscono di diritto il nome del Badain Jaran, il deserto dei laghi misteriosi.

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