Andranno a processo Roberto Spada e il suo complice Ruben Nelson Alvez del Puerto accusati di aver picchiato con l’aggravante della mafiosità i giornalisti del programma Rai «Nemo-Nessuno Escluso», Daniele Piervincenzi e Edoardo Anselmi. A deciderlo il gup di Roma, Maria Paola Tomaselli che ha fissato l’udienza al prossimo 30 marzo. La Dda della procura di Roma - sulla scorta delle indagini dei carabinieri del Gruppo Ostia del colonnello Pasqualino Toscani - aveva chiesto, lo scorso 8 gennaio, il rinvio a giudizio per entrambi gli indagati accusati di lesioni e violenza privata aggravate dal «metodo mafioso».

Piervincenzi e Anselmi furono picchiati brutalmente lo scorso 7 novembre perché «facevano domande sui legami tra Spada e CasaPound». A questa domanda - era scritto nel decreto di fermo dell’aggiunto Michele Prestipino e del pm Giovanni Musarò - Spada aveva reagito «ostentando in maniera evidente e provocatoria una condotta idonea ad esercitare sui soggetti passivi quella particolare coartazione e quella conseguente intimidazione propria delle organizzazioni mafiose». Con lui era intervenuto anche del Puerto, considerato il guardaspalle dello stesso Spada, che secondo le testimonianze dei giornalisti «fu proprio lui a colpire per primo Anselmi», Spada, infatti, arrivò in un secondo momento.

Le esigenze cautelari si legge ancora nelle carte: «Sono le stesse sia per Roberto Spada sia per Alvez del Puerto». I due sono stati arrestati e ora si trovano nei carceri di massima sicurezza, Spada - difeso dall’avvocato Angelo Staniscia - in quello di Tolmezzo in provincia di Udine; mentre del Puerto - difeso dall’avvocato Luigi Tozzi - in quello di Nuoro.

A margine dell’udienza che ha decretato il rinvio a giudizio dei due ha parlato il giornalista Rai, Daniele Piervincenzi vittima della brutale aggressione: «Non ho nessun rancore nei confronti di Roberto Spada. La mia preoccupazione va al territorio, serve attenzione: Ostia non va abbandonata, ce lo chiedono i cittadini. L’ammissione delle parti civili è un segnale importante per la difesa della categoria e della libertà di stampa».

«L’ammissione di parte civile della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti conferma la gravità di una brutale aggressione mafiosa che, colpendo i giornalisti Piervincenzi ed Anselmi, offende il diritto all’informazione di ogni cittadino. Nessun cronista è più solo nel far fronte alle intimidazioni delle nuove e vecchie mafie». Questa la dichiarazione rilasciata a fine udienza dall’avvocato Giulio Vasaturo, legale di FNSI e ODG.

Proseguono intanto sul litorale romano i controlli dei militari dell’Arma: nella giornata di oggi a Piazza Gasparri sono state sequestrate una pistola semiautomatica e circa 100 munizioni di vario calibro. Inoltre i carabinieri del colonnello Toscani hanno rinvenuto cocaina e un bilancino di precisione.

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