[questo articolo è uscito su La Stampa il 26 gennaio 2018]


I link sono soldi e potere. In una forza politica come il M5S, centrata e costruita sul possesso e l’uso dei dati (secondo il Garante per la privacy, peraltro, un uso non regolare), i link del sito principale (il blog di Grillo) sono volumi pubblicitari e peso politico, cioè denaro. I link sono l’autostrada, diretta o indiretta, verso pagine social con milioni di utenti: profilazione potenziale, controllo politico, estrazione di valore, eventuale cessione a parti terze. I link però si portano dietro anche pagine web, la memoria del passato, a volte imbarazzante - le derive antivacciniste, le teorie antiscientifiche, la narrativa pro Cremlino più imbarazzante - cose a volte da resettare, per ripartire. Per questo bisogna mettere a fuoco l’aspetto cruciale della separazione in corso di Beppe Grillo da Davide Casaleggio: quanto pesano i link di Grillo al confronto del blog M5S, il blog delle stelle, quello rimasto all’Associazione Rousseau, presieduta da Casaleggio? E poi: cosa significa che pagine e pagine del vecchio blog di Grillo non risultano più apribili nel nuovo blog - al momento in cui scriviamo, cioè tre giorni dopo la nascita? È una migrazione, faticosa, da Casaleggio alla Beppe Grillo srls, o una revirgination, una nascita ex novo? (...) [continua a leggere nella home page La Stampa]