Ventun anni di servizio nel Federal Bureau of Investigation - i «federali» della sicurezza americana - non sono decisamente il tipo di esperienza che solitamente si incontra nei curriculum delle nomine nelle Curie diocesane. Ma in una metropoli come Chicago, dove il 2017 si è chiuso con un bilancio di 650 morti e 3.524 feriti in scontri d'arma da fuoco, succede anche questo. È infatti all’ex agente speciale del FBI Phil Andrew che il cardinale arcivescovo Blaise Cupich ha affidato la responsabilità di una nuova struttura diocesana: un ufficio per la promozione di iniziative per la prevenzione della violenza.

La questione delle criminalità urbana e delle sue conseguenze è un tema che Cupich ha da tempo indicato alla sua Chiesa come una grande emergenza. Pur avendo i dati del 2017 fatto registrare un lieve calo rispetto ai dodici mesi precedenti, Chicago resta una metropoli dalla media di quasi due omicidi al giorno. Anche per questo, qualche mese fa, l’arcivescovo aveva già diffuso un decreto diocesano che stabilisce il divieto di ingresso nelle chiese, nelle strutture parrocchiale e nelle scuole cattoliche a chi porta con sé delle armi. 

Si trattava di una risposta anche simbolica ad una strada ritenuta sbagliata: l'impennata nell'acquisto di pistole e fucili come reazione all'aumento degli omicidi, in una sorta di circolo vizioso in nome dell’autodifesa personale.

Ora, però, la Chiesa cattolica di Chicago prova a compiere un passo ulteriore, impegnandosi anche a promuovere in prima persona iniziative per la prevenzione della violenza. E la scelta di una figura come Andrew per coordinarle mostra l’intenzione di andare al di là di un generico invito a un maggiore impegno da parte delle strutture educative esistenti. 

Phil Andrew è infatti egli stesso una vittima di questo genere di violenza: aveva vent’anni quando nel 1988, insieme ai suoi genitori, si ritrovò ostaggio di Laurie Dann, una giovane donna che - in preda a turbe psichiche seguite a un divorzio - era entrata in casa sua armata dopo aver assaltato la vicina Hubbard Woods Elementary School uccidendo un bambino e ferendone altri cinque. In quel frangente delicatissimo il giovane Phil provò a convincere la donna a deporre le armi, ma la vicenda finì ugualmente in tragedia: fu ferito al petto da Laurie Dann che si suicidò poco dopo, all'arrivo della polizia. Questa vicenda ha comunque segnato la vita di Andrew: rimessosi in salute ha terminato i suoi studi ed - entrato nell’FBI - si è specializzato proprio nel campo delle strategie contro la violenza urbana e la gestione di crisi con persone armate e ostaggi.

«Phil ha sperimentato sulla sua pelle l’impatto della violenza, essendo egli stesso sopravvissuto ai colpi d’arma da fuoco - ha spiegato il cardinale Cupich -. Aiuterà a costruire ponti, collaborando con tutte le persone di buona volontà per rafforzare una cultura di pace nell’area di Chicago».

Andrew, ha precisato l'arcidiocesi in una nota, guiderà l'ideazione e il coordinamento di iniziative come le reti locali anti-violenza, il potenziamento della presenza di iniziative caritative nei quartieri a rischio e il rilancio di programmi che aiutino a spezzare a Chicago il circolo vizioso tra disperazione, razzismo e povertà che genera violenza.

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