Un ordigno rudimentale incendiario è stato innescato davanti alla canonica della chiesa cattolica di Santa Maria, a Trabzon, la stessa in cui 12 anni fa venne ucciso il sacerdote romano fidei donum don Andrea Santoro.

L’atto intimidatorio è avvenuto domenica 4 febbraio, proprio alla vigilia del dodicesimo anniversario dell’assassinio di Santoro, e poche ore prima della visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan in Vaticano per l’udienza con Papa Francesco.

«L’ordigno - riferisce all’agenzia Fides il vescovo Paolo Bizzeti Sj, vicario apostolico dell’Anatolia - è stato acceso col fuoco. L’innesco ha danneggiato la porta d’ingresso della canonica, e potenzialmente poteva provocare un incendio. È un atto grave – commenta il presule - ma e solo uno dei tanti episodi di intimidazione e vandalismo che colpiscono ogni settimana la chiesa di Trabzon. Buttano rifiuti nella chiesa, danneggiano le porte. E il povero parroco è sempre lì a dover ripulire la chiesa e riparare i danni».

A giudizio del vicario apostolico dell’Anatolia, le aggressioni contro la chiesa «non esprimono una ostilità generalizzata da parte della popolazione locale, che è pacifica», ma possono essere attribuiti a «frange intolleranti, sempre impegnate a provocare danni».

«La piccola comunità locale è certo intimidita. Le continue aggressioni sono state denunciate alla polizia - riferisce ancora Bizzeti - ma io non sono a conoscenza di iniziative particolari messe in atto per porre rimedio a quella preoccupante situazione».

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