Il Centro per la Promozione dei Minori (Centre for Child Protection, Ccp) apre un nuovo corso di licenza biennale (laurea specialistica) in Tutela dei Minori. La licenza, approvata dalla Congregazione vaticana per l’Educazione cattolica, l’organo della Santa Sede per la formazione e l’educazione, sarà offerta dalla Pontificia Università Gregoriana a partire dal prossimo ottobre.

L’iniziativa «servirà a qualificare personale impegnato nell’ambito della prevenzione degli abusi» sessuale sui minori, ha detto il gesuita Hans Zollner, direttore del Ccp, presentando la licenza nel corso della odierna cerimonia di conferimento dei diplomi del terzo gruppo di studenti che, dalla sua nascita, hanno concluso il corso semestrale in materia di Tutela dei Minori, corso che proseguirà in futuro parallelamente alla licenza. «Potremo offrire un corso di laurea di alto livello e un’innovatrice formula formativa. Il suo approccio multiculturale e il suo carattere di corso universitario a tempo pieno lo rendono il primo nel suo genere nel mondo. Vogliamo dare il nostro contributo per un mondo più sicuro per i giovani».

La licenza, si legge in un comunicato, «la Licenza aspira a rispondere al bisogno, espresso da coloro che lavorano nel campo della protezione dei minori, di una rigorosa formazione teorica e pratica. Accogliendo questo bisogno, il Ccp auspica che i suoi studenti, attraverso la partecipazione ai suoi programmi formativi, rispondano a loro volta aderendo a un impegno condiviso per la tutela dei minori, creando una rete attiva per la promozione di una cultura della prevenzione». I corsi afferenti alla licenza saranno impartiti in lingua inglese. Durante uno dei quattro semestri di svolgimento, gli studenti frequenteranno uno stage, sulla base dei rispettivi percorsi accademici di provenienza.

La cerimonia di questa mattina ha visto il conferimento dei diplomi a 18 studenti internazionali che hanno concluso il corso di diploma semestrale che, dal 2016, si tiene ogni anno presso l’ateneo romano dei gesuiti. Il corso, coordinato dalla professoressa Karlijn Demasure, direttrice esecutiva del Ccp, e dalla dottoressa Katharina A. Fuchs, mira a formare esperti per la prevenzione degli abusi sessuali sui minori e si basa su di un approccio centrato sulle vittime.

Nel salone di ingresso della Gregoriana sono stati esposti alcuni dei poster degli studenti neodiplomati provenienti dai paesi più disparati (Nigeria, Taiwan, Thailandia, Ghana, Madagascar, Mozambico, Tanzania, Kenya, Uganda, Malawi, Sud Africa, Togo, Zambia, Zimbabew, India, Giappone, Filippine, Libano, Messico, Perù, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lituania, Stati Uniti). Diversi lavori si sono concentrati sullo specifico tema della pedofilia del clero, ma i lavori hanno spaziato tra molti temi correlati agli abusi sui minori, dal matrimonio tra bambini al turismo sessuale, dalla società patriarcale e maschilista al tema della maturità psicologica, dal ruolo dei genitori alla necessità di meglio integrare la sessualità nella formazione religiosa.

Nei giorni scorsi, dopo il viaggio del Papa in Cile e la controversia attorno al vescovo Juan Barros di Osorno, accusato di insabbiamento dalle vittime del prete pedofilo Fernando Karadima e difeso da Francesco, e prima che il pontefice decidesse di inviare l’arcivescovo Charles Scicluna a raccogliere le denunce in America, sul blog del Ccp è apparso un testo, in inglese e in italiano, intitolato «Possiamo sperare in un reale cambiamento nella Chiesa?», nel quale, tra l’altro, si leggeva: «C’è speranza per gli abusatori? Le infelici parole di Papa Francesco durante la sua visita in Cile, vissute come uno “schiaffo” da coloro che hanno subito abusi, potrebbero sollevare un’ulteriore questione: c’è speranza per la Chiesa? Possiamo sperare in un cambiamento reale?».

Sul tema degli abusi sui minori, ha detto oggi padre Zollner rispondendo ai cronisti a margine della cerimonia, «le norme ci sono» ma «occorre applicarle» e soprattutto capire «come formare la mentalità e il cuore». Per il Gesuita tedesco, «c’è una cultura che deve essere cambiata e questo non avverrà domani» perché «il viaggio è lungo». Quanto alle vittime, Zollner ha ricordato che «il Papa le ascolta» ed ha spiegato, per esempio, che «una di loro, che era stata violentata da un sacerdote quando aveva nove anni e che per 20 anni ha sofferto di dolori psicosomatici, dopo l’incontro con il Papa mi ha confidato di essere guarita. Un altro mi ha detto che quell’incontro gli ha cambiato la vita».

Il Centre for Child Protection (Ccp) dell’Istituto di Psicologia della Pontifica Università Gregoriana è stato fondato nel gennaio 2012 e rientra tra le iniziative globali della Chiesa Cattolica per la prevenzione degli abusi sessuali sui minori.

Oltre ai programmi di formazione per la prevenzione degli abusi sessuali, il Ccp conduce ricerche interdisciplinari e organizza conferenze internazionali dedicate alla tutela dei minori.

Alla cerimonia odierna erano presenti, tra gli altri, gli ambasciatori di Australia e Irlanda, due paesi nei quali è stato molto vivo in questi anni il tema della pedofilia dei preti.

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