Non si placa la polemica tra Fratelli d’Italia e la direzione del Museo Egizio sulle agevolazioni al pubblico arabo: il partito ha annunciato che in caso di vittoria elettorale licenzierà il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco. Motivo? Ha pensato di introdurre fra le tante agevolazioni tariffarie possibili, anche quella rivolta ai visitatori arabi. «Siete razzisti nei confronti degli italiani» lo aveva accusato, tre giorni fa, la leader del partito Giorgia Meloni andata di persona al Museo Egizio. Il direttore Greco era sceso in strada per incontrarla, regalarle un libro e motivarle nei dettagli, la sua decisione. Oggi Fratelli d’Italia rincara la dose sostenendo che la campagna del museo “è il sintomo del pensiero debole dell’Occidente” e addirittura “una iniziativa ideologica e anti-italiana”. A far infuriare gli eredi di Alleanza nazionale anche l’appello dei Comitati tecnici del Mibact, il ministero dei beni culturali, che in un documento hanno espresso «solidarietà all’iniziativa del direttore Greco» condannando “le strumentalizzazioni e gli attacchi politici».

«L’appello in solidarietà del direttore del Museo Egizio Greco è molto retro’, in stile anni ’70 per i compagni «ingiustamente incarcerati» ha detto Federico Mollicone, responsabile nazionale comunicazione di Fratelli d’Italia. Che aggiunge: «Quegli anni del pensiero unico e dell’odio conforme, grazie a Dio, sono finiti. Criticare la politica di gestione di una Istituzione culturale pubblica, come ha fatto Giorgia Meloni in modo civile davanti al Museo Egizio, è e deve essere assolutamente possibile in una Nazione libera. La campagna di comunicazione fatta dal Museo in arabo, infatti, con tanto di visual raffigurante una coppia con la donna velata, al di là della sua durata temporanea, è il sintomo della malattia dell’Occidente. Un pensiero debole che distrugge la propria storia e identità a favore delle altre. Una iniziativa ideologica e anti italiana. Stiano tranquilli il direttore Greco e gli estensori dell’anacronistico appello: una volta al governo Fratelli d’Italia realizzerà uno dei punti qualificanti del proprio programma culturale che prevede uno spoil system automatico al cambio del Ministro della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l’appartenenza ideologica».

La scelta del direttore del museo però spetta alla Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, ente a cui, dal 6 ottobre 2004, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali conferì in uso per trent’anni i beni dell’esposizione.

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