Un parlamentare piemontese presenta un esposto alla Procura di Torino per mettere fuori legge CasaPound e Forza Nuova. Si tratta del deputato Pd Davide Mattiello, in Parlamento dal 2013 e candidato alla Camera nel collegio Piemonte1 - 02, che sostiene l’illegittimità dei due partiti in base alla legge 645 del 20 giugno 1952, la cosiddetta legge Scelba. La normativa vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista.

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Insieme all’esposto, Mattiello ha presentato una ricca documentazione a supporto della tesi. Si tratta di due pronunciamenti del Tar della Lombardia (del 16 gennaio e dell’8 febbraio 2018), che ha respinto per due volte un’istanza di CasaPound che polemizzava con un regolamento comunale di Brescia. Questo vieta l’uso di alcuni spazi a realtà che non dichiarino apertamente di «ripudiare fascismo e nazismo».

Oltre a questi documenti, sono contenuti nel fascicolo anche alcuni articoli di giornale, tra i quali un’intervista del Corriere della Sera del 16 novembre 2017, dove alla domanda del giornalista «lei è un fascista?», Simone Di Stefano, leader di CasaPound, risponde: «Certo. Siamo gli eredi della tradizione che dopo Rsi e Msi è stata interrotta da An». L’azione arriva proprio nel giorno in cui a Torino è prevista la presentazione delle liste di CasaPound, con l’arrivo in città di Di Stefano e la mobilitazione, annunciata, dei centri sociali alle 19.

LA LEGGE SCELBA

La legge Scelba, secondo la tesi di chi ha consegnato l’esposto, definisce chiaramente i presupposti per la fattispecie penale: «Sollecitare l’intervento della magistratura è anche un modo per tenere questo conflitto nell’alveo del diritto oltre che del dibattito pubblico: guai alla violenza politica, qualunque colore abbia», sostiene Mattiello.

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