Il governo montenegrino ha confermato stamane l’attentato l’ambasciata americana a Podgorica, avvenuto poco dopo la mezzanotte (stessa ora italiana).

«Mezz’ora dopo mezzanotte davanti all’ambasciata Usa uno sconosciuto si è suicidato facendosi esplodere con un ordigno esplosivo. Immediatamente prima aveva lanciato contro l’edifico un altro ordigno, molto probabilmente una bomba a mano. Sono in corso indagini per identificare l’attentatore. Sul posto si è recato il procuratore per effettuare i sopralluoghi, in collaborazione con le forze di polizia», ha scritto il governo su Twitter.

L’intera zona è stata isolata e l’ambasciata ha invitato i cittadini americani ad evitare di recarsi sul posto per ragioni di sicurezza. Secondo i media locali, nessuno sarebbe rimasto ferito e la sede dell’ambasciata non avrebbe subito danni materiali rilevanti.

Un portavoce dell’ambasciata, citato dai media locali, ha detto che il personale diplomatico collabora con la polizia per far luce sull’episodio.

Il Dipartimento di stato a Washington ha fatto sapere che l’ambasciata Usa a Podgorica sta effettuando verifiche interne per accertare che il personale non abbia subito alcuna conseguenza. Nulla si sa ancora sull’identità dell’attentatore e sui motivi del suo gesto.

Il Montenegro, piccolo Paese balcanico con poco più di 600mila abitanti situato sulla costa adriatica, è indipendente dal 2006, quando con un referendum si separò dall’Unione con la Serbia. Nel giugno dello scorso anno ha aderito alla Nato, nonostante le forte contrarietà della Russia, storico alleato del Paese slavo ortodosso.

Dal 2012 il Montenegro è impegnato nel negoziato di adesione all’Unione europea. A Podgorica è in corso un processo a carico di varie persone, compresi due cittadini russi, accusati del tentativo di un colpo di Stato nell’ottobre 2016, nel giorno delle elezioni parlamentari, con l’obiettivo di impedire l’adesione del Montenegro alla Nato.

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