Da sapere
• Da mesi il procuratore speciale Robert Mueller sta indagando per capire se ci sono state influenze russe nella campagna delle presidenziali Usa vinte da Donald Trump.
• Diversi consiglieri del presidente americano si sono dimessi o sono stati sostituiti quando le indagini li coinvolgevano direttamente
• Jeff Sessions è un senatore Repubblicano dell’Alabama. Nel 2016 è stato il primo senatore a esprimere sostegno per la candidatura di Trump alla presidenza ed è stato tra i consiglieri politici della sua campagna elettorale, soprattutto sui temi dell’immigrazione e della sicurezza nazionale. Una volta eletto Trump, Session è stato nominato ministro della Giustizia.
Le indagini del procuratore Robert Mueller sul Russiagate ora puntano direttamente su Donald Trump. L’indagine sta approfondendo il tentativo del presidente americano di licenziare il suo ministro della giustizia, Jeff Sessions, la scorsa estate, per non essere intervenuto per bloccare l’indagine sul Russiagate. A scriverlo è il Washington Post. L’eventuale accusa nei confronti di Trump, nel caso in cui emergessero evidenze, sarebbe di intralcio alla giustizia.
I rapporti tra Trump e Sessions sono tesi da quando il ministro della giustizia ha annunciato pubblicamente che non si sarebbe occupato del Russiagate, permettendo la nomina di Mueller a procuratore speciale. Nelle ultime ore Trump è tornato a criticare il suo ministro della giustizia, che chiama spregiativamente Mr. Magoo, definendo il suo lavoro vergognoso. Sessions, però, questa volta ha replicato: «Continuerò a svolgere il mio lavoro con onore e integrità».
Intanto Sessions ha cenato a Washington con il suo vice, Rod Rosenstein, prova della vicinanza dei vertici del Dipartimento di Giustizia in un momento in cui il ministro è sotto attacco da parte del presidente Trump.
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