Poetica, oltre che emblematica, è la vicenda esistenziale e artistica di Letizia Battaglia, raccontata nel testo di Pietra Selva Nicolicchia e Riccardo Liberati messo in scena da Viartisti Teatro. «La donna che cammina sulle ferite dei suoi sogni», la performance che va in scena al teatro Gobetti lunedì 12 marzo e martedì 13, indaga sulla vita e sull’opera dell’artista palermitana che è stata la prima donna europea a ricevere il premio «W. Eugene Smith» per la fotografia sociale.

E non a caso: la Battaglia, nata a Palermo nel 1935 e nota nel mondo per le sue foto di mafia, è stata testimone acuta e puntuale di alcune tra le più significative e oscure pagine della nostra storia. E molti suoi scatti hanno raccontato, più e meglio di tante parole, il chiaroscuro dei fatti con tutto il suo corredo emozionale.

Giovanni Falcone ai funerali del generale Dalla Chiesa. Piersanti Mattarella freddato nella sua auto, tra le braccia del fratello Sergio. E, ancora, la vedova Schifani, Vito Ciancimino, il boss Leoluca Bagarella, che, ammanettato, passando davanti alla Battaglia, le tirò un calcio così forte da mandarla a terra. Già, perché Letizia è una che non usa il teleobiettivo per fotografare, ma che i suoi scatti se li conquista sul campo, stando faccia a faccia con gli eventi e non a distanza di sicurezza. Una capacità di «metterci la faccia» che non riguarda, d’altronde, solo la sua vocazione da cronista per immagini.

«Letizia, che ho conosciuto molti anni fa perché abbiamo frequentato entrambe la scuola di recitazione di Michele Perriera a Palermo, ha una personalità sfaccettata e interessi diversificati che asseconda con passione: la fotografia, in primis, ma anche l’impegno civile, il teatro, l’arte» racconta Pietra Selva. E aggiunge: «La sua vicenda biografica, poi, è esemplare e testimonia la capacità e il coraggio di una donna del sud che ha saputo emanciparsi presto dalla famiglia d’origine e, tempo dopo, dalle ingerenze soffocanti del marito e accedere con successo a un lavoro che allora era riservato ai maschi, diventando un personaggio di portata internazionale. Una donna di cultura cha ha girato il mondo e conosciuto Sciascia, Sottsass, Dario Fo e tanti altri».

Per raccontare questa sfaccettata personalità, Pietra Selva fa muovere gli attori Serena Barone, Gloria Liberati e Alberto Valente sullo sfondo di immagini proiettate – dalle foto della stessa Battaglia alla danza di Pina Bausch ai lavori del videomaker Bill Verde – come se, al tempo stesso, evocassero e riferissero, ma anche interpretassero le tappe di un’avventura fuori dal comune.

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