«È deprimente morire di vecchiaia…»scriveva su Facebook Ilyass Hadouz, inneggiando al percorso di un jihadista. «Ai miscredenti saranno destinati giorni neri che faranno imbiancare i capelli ai bambini…» impegnati a «…toglierci la luce senza sapere che siamo l’oscurità».

All’alba di oggi, 30 marzo, a Fossano, in provincia di Cuneo i carabinieri del Ros in collaborazione col comando provinciale hanno arrestato un 19enne di origini marocchine, per il delitto di istigazione a delinquere aggravata dalle finalità del terrorismo e partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale. L’arresto è avvenuto esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale di Roma Gruppo Antiterrorismo.

«L’attività di indagine - spiegano i carabinieri del Ros in una nota - avviata nei confronti del giovane marocchino, ha consentito di accertare come costui, attraverso i suoi numerosi account social,(Facebook, Instagram, Twitter) abbia propugnato, rilanciandola, una intensa propaganda jihadista inneggiante al martirio, alla ricompensa che Dio concederà alla comunità dei musulmani impegnati nel jihad, alla punizione che la stessa riserverà ai miscredenti, esaltando le gesta, il valore ed il coraggio dei combattenti in nome di Allah. Tra le frasi più significative censite su alcuni dei suoi canali Facebook».

Il giovane appartiene a quel profilo di attivisti homegrown, cresciuti in casa, che alimentano il loro odio con blog e contatti web. Assorbono e rilanciano. Secondo i carabinieri era un soggetto pericoloso, «in crescita». L’escalation della radicalizzazione di Hadouz, che si era ribattezzato Ilyass El Magrebi, inizia a febbraio di quest’anno. È in questa fase che i carabinieri riescono a documentare non solo intense navigazioni internet -per lo più di notte - su siti contenenti materiale di propaganda direttamente riferibile al Daesh ma anche «attraverso - affermano gli investigatori del Ros - l’assunzione di comportamenti emulatori della gestualità tipica dei mujaheddin. Emblematiche ed estremamente preoccupanti, in tal senso, sono state le immagini acquisite direttamente all’interno dell’abitazione di Ilyass in cui assume le gestualità tipiche dei miliziani-terroristi del Daesh, di cui visionava i filmati».

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