Nuova tappa di Papa Francesco in una parrocchia alla periferia di Roma: la prossima domenica 15 aprile il Pontefice si recherà, alle 16, nella chiesa di San Paolo della Croce in via Poggio Verde, nella zona di Corviale, fra la Portuense e Forte Bravetta.

Ad accoglierlo, informa una nota della Santa Sede, ci saranno l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, il vescovo ausiliare per il settore Ovest monsignor Paolo Selvadagi, il parroco don Roberto Cassano e i collaboratori parrocchiali. Al suo arrivo in via Poggio Verde il Pontefice incontrerà prima i bambini del catechismo, poi gli anziani, gli ammalati e i poveri. Dopo aver confessato tre parrocchiani, alle 18 presiederà la concelebrazione eucaristica insieme, tra gli altri, ai rappresentanti della XXXI prefettura e ad alcuni sacerdoti amici della comunità.

A dare l’annuncio della visita del Pontefice era stato, già lo scorso 3 aprile, il parroco don Roberto Cassano: «Quest’anno la Pasqua porta un grande dono alla nostra parrocchia: domenica 15 aprile il Santo Padre sarà in parrocchia a celebrare la santa messa» aveva scritto sul sito della parrocchia, senza rendere noti i particolari della visita.

Proprio il sacerdote, incontrando Bergoglio nel novembre scorso al termine di una messa nella Casa Santa Marta, gli aveva parlato del quartiere e lo aveva invitato a visitare la chiesa di San Paolo della Croce. «Mi ha detto che conosceva la situazione - racconta don Cassano in una intervista rilasciata al settimanale diocesano RomaSette - e che gli avrebbe fatto piacere venire a trovarci. Mai mi sarei aspettato che sarebbe venuto dopo soli cinque mesi. Siamo tutti molto felici ed emozionati. Il nostro quartiere non è un posto dal quale stare alla larga. Purtroppo viene dipinto come un luogo di cui avere paura ma qui vivono tante persone per bene».

La situazione, piuttosto, «è drammatica dal punto di vista strutturale», spiega il parroco. «Il “Serpentone” - come vene chiamato il complesso residenziale “Nuovo Corviale”, composto da due palazzi uno di fronte all’altro, che un ponte rende un unico edificio con 1.200 appartamenti, alto nove piani e lungo un chilometro in cui vivono più di seimila persone, soprattutto anziani - avrebbe bisogno di importanti interventi di ristrutturazione e ci auguriamo tutti che i lavori inizino presto».

Di fronte al “Serpentone”, oltre alla parrocchia di San Paolo della Croce, sorge anche la biblioteca comunale che, in un’area di 800 metri quadrati, racchiude 13mila volumi e un nutrito catalogo di dvd e cd. Nonostante la presenza attiva di associazioni e cooperative che organizzano molti eventi per la gente del quartiere, il territorio risente dell’assenza di giovani che, come spiega don Roberto, terminati gli studi, si trasferiscono in altre zone della città. Anche i bambini e i ragazzi che frequentano l’oratorio sono pochi ma il sacerdote non si perde d’animo: «L’oratorio - dice - è importante per la crescita di un adolescente e anche se ci fosse un solo bambino varrebbe la pena tenerlo aperto».

La comunità è presente accanto agli anziani, ai malati e ad alcune famiglie con gravi problemi economici. Sono un centinaio quelle assistite anche grazie anche al supporto dell’Ordine dei Cavalieri di Malta: una volta al mese viene distribuito un pacco viveri e quando è possibile si interviene anche per il pagamento delle utenze. «Purtroppo non possiamo fare di più anche se lo desidereremmo - conclude il prete -. Le offerte delle Messe non sono sufficienti e la diocesi già ci dà un grande sostegno. Fortunatamente ci sono tantissimi volontari che mi aiutano anche per svolgere lavori in parrocchia».

Questa di Papa Francesco a San Paolo della Croce è la seconda visita ad una parrocchia romana nel 2018. La prima è stata quella di San Gelasio I Papa, nella zona di Ponte Mammolo, dove Bergoglio si è recato il 25 febbraio scorso.

I commenti dei lettori