Kuala Lumpur, la capitale della Malesia, è un crocevia di hi-tech e riti antichi, di misticismo e libero mercato, di bazar informatici e cucine etniche. Arrivando dall’aeroporto i grattacieli del centro appaiono a chilometri di distanza, poi il taxi scivola su svincoli avveniristici fino al cuore della città. KL – l’abbreviazione all’americana con cui i malesi hanno ribattezzato la capitale – è un ponte tra tradizione e futuro. Il simbolo del melting-pot nazionale. Qui i malesi musulmani convivono coi cinesi confuciani, con gli indiani indù e coi cristiani provenienti dal Borneo. KL è una miscela di popoli e architetture. Capolavori indo-saraceni si mescolano a cristallo e cemento, la monorotaia sfreccia tra minareti, gopuram di templi indù e pagode cinesi.

Sri Maha Mariamman Hindu Temple (Foto di Marco Moretti)

PRIMO GIORNO

MATTINO

Si scende alle fermate del metrò Merdeka o Masjid Jamek per visitare il cuore antico di Kuala Lumpur. Merdeka Square, piazza della Libertà, rivela i contrasti architettonici. Un edificio britannico in stile Tudor è dominato da un grattacielo di cristallo, sull’altro lato - oltre lo spiazzo per le parate - s’erge il Palazzo Sultan Abdul Samad, in stile indo-saraceno fu costruito nel 1897 con la facciata movimentata da un portico su due piani con archi e da una torre dell’orologio alta 41 metri.

Moschea di Masjid Jamek (Foto di Marco Moretti)

Alle sue spalle c’è Masjid Jamek, la più antica moschea cittadina. Alla confluenza dei fiumi Klang e Gombak, Masjid, fu costruita nel 1909 in stile Moghul con cupole e minareti in mattone e un portico colonnato che conduce alla sala della preghiera: aperta al pubblico tutte le mattine meno il venerdì dalle 10.

Poco a nord di Merdeka Square c’è Saint Mary’s Cathedral, costruita nel 1895 è un esempio d’architettura gotica inglese, ospita uno dei più preziosi organi del mondo realizzato da Henry Wills.

PRANZO

Dall’altro versante di Merdeka Square si raggiunge Pasar Seni, il coperto Central Market: al secondo piano si trova un ottimo ed economico food court con ristori malesi, indiani e cinesi. La cucina malese è gustosa e speziata. Il piatto nazionale è il nasi kandar: riso servito con curry di carne e di verdure. Tipico anche il laksa, zuppa piccante di tagliatelle con latte di cocco. Più frequenti dei malesi sono i ristoranti cinesi. Molto diffusi anche gli indiani con curry e thali, menu vegetariani serviti su foglia di banana.

Nasi kandar, piatto nazionale malese (Foto di Marco Moretti)

POMERIGGIO

Il Central Market è la destinazione per lo shopping esotico con artigianato malese, indonesiano, indiano e thailandese, oltre ad abbigliamento e a botteghe antiquarie. A 10 minuti a piedi, oltre Masjid Jamek, s’incontra Jalan Masjid India, la via con massaggiatori, terapisti e venditori di rimedi tradizionali. É il quartiere indiano, dove l’odore del curry si mescola a gioiellerie e a un’infinità di botteghe di tessuti.

Ragazze malesi (Foto di Marco Moretti)

SERA

É il momento migliore per andare a Chinatown, Petaling - la sua via principale aperta sui due lati da botteghe d’erbe mediche che vendono tisane - si riempie di centinaia di bancarelle del bazar dei falsi: copie di orologi, abiti, scarpe e gadget griffati. É il quartiere più vivace con un mercato di ogni genere di merci, i profumi del cibo cucinato in strada, guesthouse a basso costo e templi. Quello confuciano con le spirali d’incenso che bruciano all’ingresso. Vicino a quello indù di Sri Maha Mariamman con un colorato gopuram (torre votiva) in stile Tamil, all’interno riti con fuoco e incenso e la distribuzione gratuita di dolci a fedeli e visitatori: ingresso gratuito tutto il giorno.

Matrimonio a Chinatown (Foto di Marco Moretti)

SECONDO GIORNO

MATTINO

Si raggiunge in taxi (non c’è metrò) la zona Lake Gardens per visitare il Museo Islamico e le attrazioni naturalistiche. Il Museo Islamico ospita preziosi manufatti e antiche copie del Corano manoscritte e illustrate da miniature. Espone modellini delle più famose moschee del mondo, opere d’arte provenienti dalle stesse: piastrelle di maiolica, tappeti, tessuti, argenti, abiti, gioielli, miniature indiane, armi, legni intagliati.

Giardino delle orchidee (Foto di Marco Moretti)

Alle sue spalle i Lake Gardens, un trionfo della natura che ci ricorda la vicinanza dell’Equatore. Qui ci sono il Bird Park, un’immensa voliera con decine di specie di uccelli esotici tra cui il bucero. Poi l’umidissimo giardino delle orchidee, colorato da centinaia di varietà. Il giardino degli ibischi. Il Botanical Garden. E il Royal Malaysian Police Museum con guardie a cavallo in alta uniforme.

PRANZO

A Chinatown, l’Old China Cafe serve piatti cinesi e di tutto il Sudest Asiatico tra mobili cinesi d’inizio Novecento.

POMERIGGIO

Bukit Bintang - percorsa dalla monorotaia tra le svettanti pareti a specchio degli alberghi di lusso - è la via di shopping e vita notturna . Qui ci sono Planet Hollywood e affollatissimi pub che convivono con donne velate e col canto del muetzin. E giganteschi centri commerciali, come il Berjaya Times Square, due torri di 42 piani con al centro al 15° piano un giardino con piscina, e un albergo cinque stelle in posizione strategica per visitare la città con camere a partire da 60 euro a notte.

Petrona Towers (Foto di Marco Moretti)

Seguendo Bukit Bintang si raggiungono le Petrona Towers, realizzate nel 1997 dall’architetto argentino Caesar Pelli, sono alte 452 metri per 88 piani: per 15 anni sono state il più alto grattacielo del mondo. I suoi primi 5 piani ospitano un centro commerciale con le più famose griffe e ristoranti di tutte le nazionalità. La fontana davanti alle torri la sera offre uno spettacolo di luci e giochi d’acqua.

Per informazioni: Turismo Malese www.malaysia.travel

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