Anche quest’anno la Fondazione Centesimus Annus-Pro Pontifice, che celebra i suoi 25 anni di vita e di attività nella promozione dello studio e della diffusione della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, riunirà un gruppo internazionale di dirigenti pubblici e sindacali, accademici, imprenditori e professionisti, per riflettere sulle sfide etiche che si profilano in conseguenza dell’affermarsi di nuovi paradigmi, nuove forme di potere derivate dall’uso di tecnologie e da stili di vita basati sulla cultura “usa e getta” che ignorano i poveri e disprezzando i deboli.

L’incontro si terrà a Roma i prossimi 24-26 maggio, presso il Palazzo della Cancelleria e il Palazzo Apostolico Vaticano, sul tema “New policies and life-styles in the digital age (Nuove politiche e stili di vita nell’era digitale)”, e si concluderà con un discorso del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, dal titolo “Una comune agenda cristiana per il Bene comune”. Una sessione sarà presieduta dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin; nel programma sono previste anche le relazioni del prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei poveri, Fernando Filoni, del cardinale Domenico Calcagno, presidente dell’Apsa, di Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia dei Lincei. Tutti i partecipanti saranno ricevuti in udienza privata da Papa Francesco.

Come all’epoca della Rerum Novarum, si cercherà di identificare gli «elementi di novità» in ordine a un ripensamento delle priorità socio-economiche che abbiamo oggi di fronte, spiegano i promotori dell’evento presentato questa mattina in Sala Stampa vaticana dall’arcivescovo di Dublino, monsignor Diarmuid Martin, dal presidente della Fondazione Centesimus Annus, Domingo Sugranyes Bickel, e dal membro del cda Anna Maria Tarantola, ex presidente della Rai.

«Costruire ponti» tra i principi etici che caratterizzano la Dottrina sociale della Chiesa e le sfide che i politici e i governi si trovano ad affrontare nell’attuale situazione finanziaria è uno dei binari di impegno della Fondazione, ha sottolineato monsignor Martin. «È dovere degli economisti e dei politici sviluppare e sperimentare nuovi modelli di economia che generino equità»; al contempo va estirpata la piaga della corruzione, «diffusa in tutto il mondo a livello economico».

Un’altra sfida da affrontare è quella del lavoro, con la disoccupazione giovanile diventata ormai «una caratteristica delle economie occidentali»; la tutela della famiglia, al centro del prossimo Incontro mondiale di agosto a Dublino con il Papa; le migrazioni, con i loro effetti anche sulle economie mondiali.

Tre, in sintesi, le macro tematiche che animeranno i lavori: “la famiglia di fronte alle incertezze sul lavoro conseguenti dalla rivoluzione culturale digitale”; “verso una catena alimentare sostenibile: atteggiamento responsabile contro la cultura dell’usa e getta”; “individuo, lavoro, occupazione inclusiva”. Nella lista degli oratori figurano esponenti della Pontificia Accademia per la Vita, della Fondazione vaticana “Gravissimum Educationis”, della Fao, della Confederazione Europea dei Sindacati e un certo numero di economisti impegnati nel lavoro accademico e di dirigenti d’impresa.

Contestualmente alla tre giorni sono stati presentati oggi anche i due nuovi volumi degli atti della Fondazione, l’undicesimo e il dodicesimo, editi dalla Lev, rispettivamente su “Crescita inclusiva e riforme finanziarie: emergenze globali e ricerca del bene comune” e “Dottrina sociale cattolica in azione: affrontare le sfide dell’era digitale” e un francobollo, realizzato dall’artista Daniela Longo per l’Ufficio Filatelico del Vaticano, che trae ispirazione da un dettaglio dell’Adorazione dei Magi di Domenico Ghirlandaio, dipinto conservato nella Galleria dello Spedale degli Innocenti a Firenze.

Annunciato poi il bando di concorso per la quarta edizione del premio internazionale “Economia e società”, che verrà assegnato nel 2019 nei settori Pubblicazione in dottrina sociale e Giornalismo e mezzi di comunicazione sociale. Infine, per celebrare i suoi 25 anni, la Fondazione - spiega il presidente Sugranyes Bickel - «sta lanciando una nuova indagine su quali siano gli aspetti più urgenti oggi nel campo dell’economia e dell’etica sociale alla luce dei principi della Dottrina sociale cristiana proiettata al Bene comune salvaguardando l’economia di mercato».

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