Il Messico è sotto shock per l’ennesimo assassinio di un sacerdote. Si tratta di padre Juan Miguel Contreras Garcia, 33 anni, ucciso ieri al termine della celebrazione della messa nella parrocchia San Pio da Pietrelcina di Tlajomulco, nello Stato di Jalisco. Fonti locali riferiscono di un commando che ha fatto irruzione nella chiesa dove don Juan Miguel stava celebrando sembra in sostituzione di un altro prete al quale erano arrivate minacce di morte.

In una nota la Conferenza Episcopale messicana lancia un appello urgente «per costruire una cultura di pace e di riconciliazione. Questi eventi deplorevoli ci chiamano tutti a una conversione molto più profonda e sincera. Chiediamo alle autorità competenti di fare luce su questo drammatico episodio e di agire secondo giustizia». «A chi alimenta questa violenza» i vescovi chiedono infine di «deporre non solo le armi, ma anche l'odio, il rancore, la vendetta e tutti i sentimenti distruttivi».


Lo Stato di Jalisco - ricorda Vatican News - è dilaniato da una narcoguerra che colpisce anche altre zone del Paese, qui in particolare si contendono il territorio i cartelli di Sinaloa e di Jalisco Nueva Generación. In Messico i sacerdoti, così come i giornalisti e gli attivisti per i diritti umani, sono sempre più spesso vittime di agguati.

L’omicidio di padre Contreras segue quello della settimana scorsa di padre Rubén Alcántara Díaz, della diocesi di Izcalli, a Città del Messico. Il Centro Católico Multimedial ha reso noto che sono 23 i sacerdoti uccisi nel paese latinoamericano durante i sei anni di presidenza di Enrique Peña Nieto. Solo nel 2017 il Messico ha registrato il più alto numero di omicidi degli ultimi dieci anni: 29.168, dei quali 2.318 nello stato di Guerrero.


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