Sarà Luciano Ligabue, in veste più di regista che di rockstar, a inaugurare la sedicesima edizione del BAFF, il Busto Arsizio Film Festival, sottotitolo “Sguardi e punti di vista sul cinema italiano”, in corso dal 5 al 12 maggio: la sera del 5 accompagnerà con il produttore Domenico Procacci la proiezione del suo film più recente, “Made in Italy” (ci sono ancora 100 posti disponibili, in vendita il 26 aprile al sito www.baff.it) e nel pomeriggio incontrerà gli studenti dell’Istituto cinematografico Michelangelo Antonioni.

Tra gli ospiti della rassegna diretta da Steve Della Casa, un festival glocal aperto al mondo ma profondamente radicato fra i frequentatori dei cineforum della zona, anche Luca Argentero con “Hotel Gagarin” di Simone Spada, presentato in anteprima, e Milena Vukotic per la riproposizione di un grande film girato in provincia di Varese, “Venga a prendere il caffè da noi”, da Piero Chiara, diretto da Alberto Lattuada nel 1970. Un altro pezzo di recente storia lombarda viene raccontato dal documentario di Marco Maccaferri “Il sogno giovane”, sulla nascita delle tivù private in Italia e in particolare sulla quella Tele Alto Milanese da cui derivarono Antenna 3 e Telemilano, futuro Canale 5.

Tra i punti interessanti del cartellone il concorso dei corti, al vaglio di una giuria di ragazzi della “Antonioni” presieduta da Carla Signoris, un omaggio al Commissario Montalbano, una rassegna dedicata agli studenti con alcuni dei titoli migliori di stagione, da “Ammore e malavita” alla “Ragazza nella nebbia” a “Come un gatto in tangenziale”. In programma per la sezione Effetto cinema i documentari “Il mondo in scena” di Gérard Caillat e Benoit Jacquot, “Mariangela!” sulla Melato, di Fabrizio Corallo, “Salvatrice”, la storia di Sandra Milo, di Giorgia Wurth, e “Le scandalose” di Gianfranco Giagni. Infine, al critico Valerio Caprara verrà consegnato il premio Lello Bersani.

I commenti dei lettori