Lanciarsi col paracadute, restare sdraiati sotto un mezzo corazzato in movimento, tirare granate e sparare con pistole e armi automatiche. Sono alcune delle prove a cui - secondo la testata online Rbk - sono stati sottoposti in Russia i partecipanti a un corso per aspiranti alti funzionari di Stato voluto da Vladimir Putin e terminato pochi giorni fa. Il 20 aprile, dopo nove mesi di fatiche, i 74 diplomati - che già ricoprono cariche pubbliche - hanno ricevuto i loro attestati al Cremlino nell’elegantissima Sala di San Vladimir direttamente dalle mani del numero due dell’amministrazione presidenziale Sergey Kirienko. Ma in Russia in questi mesi non sono mancate le polemiche su questa sorta di «Master per i leader del futuro» (peraltro quasi tutti uomini) fatto anche di addestramento militare e prove di coraggio, come i tuffi da uno scoglio a strapiombo sulle cascate di Agura, vicino Sochi, ripresi da un video pubblicato online dai media locali. I più critici accusano le autorità russe di voler militarizzare l’amministrazione statale. Ma non manca chi esalta il programma formativo sostenendo che migliori le capacità gestionali dei partecipanti. Certo, i corsisti sembrano destinati a incarichi di grande prestigio. Sette di loro sono stati nominati governatori di altrettante regioni e uno, Artyom Zdunov, è diventato premier del Daghestan, nell’instabile Caucaso russo.

Ottime prospettive quindi, anche perché il 7 maggio verrà ufficialmente inaugurato il quarto mandato presidenziale di Putin e non è da escludere un rimpasto di governo. Forse un’occasione per gli allievi di questo corso sui generis per divenire ministri o sottosegretari.

Non sono chiari i criteri in base ai quali sono stati selezionati i partecipanti al «Master per aspiranti governatori». Ma secondo il giornale online Rbk le lezioni spaziavano dall’economia digitale alla filosofia cinese, dalla gestione dell’innovazione all’amministrazione aziendale. Non sono mancati inoltre gli interventi di importanti dirigenti di aziende statali e di figure pubbliche di rilievo, come il sindaco di Mosca Sergey Sobianin.

Il master non è quindi limitato all’addestramento militare, ma è evidente che intendeva mettere alla prova anche l’audacia e la prestanza fisica dei partecipanti. Non per niente - stando a quanto ha raccontato uno degli allievi a Rbk - almeno quattro di loro hanno mollato dopo i lanci col paracadute al poligono di Kubinka, vicino Mosca: tre per traumi alle gambe e uno per dolori alla schiena. «I lanci erano pensati per persone che pesano 60-70 chili, non cento», ha spiegato la fonte dietro anonimato.

Il politologo Yevgeny Minchenko promuove il corso a pieni voti: ritiene che fornisca conoscenze nell’ambito delle politiche pubbliche, della finanza e dell’amministrazione. E soprattutto che abbia come obiettivo la formazione di una nuova generazione di funzionari che guiderà la Russia dopo l’era Putin. Di tutt’altro avviso il suo collega Dmitry Fetisov, secondo cui il corso non è utile per la stabilità psicologica e solo due dei nuovi governatori si sono finora dimostrati leader efficaci. Il Cremlino in ogni caso pare intenzionato a continuare su questa strada, e - sempre secondo Rbk - a maggio si apriranno le selezioni per la seconda edizione del master. Chissà che tra gli allievi non ci sia anche colui che un giorno sostituirà Putin.

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