«La Diocesi è pronta a rilevare la scuola, se le suore ci concederanno in comodato gratuito i locali, e a gestirla per evitare la chiusura, sempre se riusciamo a preparare un piano di messa in sicurezza insieme al Comune con interventi dilazionati nel tempo in modo da poter sostenere i costi. In via provvisoria, potremmo sempre concedere alcuni spazi al vicino Seminario per ospitare gli alunni, ma senza grossi interventi visto che siamo pronti a dargli altre destinazioni a breve». Il vescovo della diocesi di Ventimiglia Sanremo, monsignor Antonio Suetta, non soltanto si schiera con i genitori che lo hanno chiamato in causa per tentare di evitare la chiusura dell’istituto Sant’Anna di Vallecrosia (decisa da Roma), ma fornisce anche una soluzione concreta e realizzabile. Il Comune, impegnato fin da subito a tentare di scongiurare la chiusura, sia per il servizio fondamentale che l’istituto dà al territorio, sia perchè sarebbe molto difficile ricollocare i 250 iscritti in questo momento, in cui le classi per il nuovo anno scolastico al via a settembre sono già formate, è in piena «battaglia». «Domani saremo a Roma - spiegano il sindaco Giordano e l’assessore Paolino - per incontrare i vertici della casa madre delle suore. Speriamo di trovare una soluzione».

Gli insegnanti, in questi giorni, sono davanti all’ingresso della scuola, in via Colonnello Aprosio a Vallecrosia, con cartelloni per sensibilizzare la città e chiedere a tutti di partecipare alla battaglia per tenere aperto l’istituto. Hanno dato il via a una raccolta firme che in un paio di giorni ha superato le 1500 adesioni. «Non siamo qui per difendere soltanto il nostro posto di lavoro - spiega una delle portavoci dei docenti - siamo qui per i nostri ragazzi, perchè non si può chiudere una scuola in questo modo, dall’oggi al domani. Questa poi è l’unica scuola cattolica rimasta in zona ed è importante preservarla». Insegnanti e genitori saranno in piazza il 2 maggio alle 16 per una manifestazione pubblica.

La soluzione ipotizzata dal vescovo Suetta è molto pratica e potrebbe davvero salvare la scuola. Ora si apre un importante capitolo di dialogo con il Comune, per valutarne la fattibilità. Il vescovo, per dare il suo via libera definitivo, non soltanto dovrebbe ottenere dalle suore il comodato gratuito dei luoghi, ma anche studiare un progetto preciso per i lavori di messa in sicurezza dell’istituto. Che non sia troppo oneroso e che soprattutto possa prevedere un cronoprogramma da svolgersi in vari anni, per «spalmare» le spese.

I commenti dei lettori