Proseguire la ricerca sulla vergogna delle leggi razziali, sulla discesa nel buio del nostro Paese e sulla convivenza degli italiani con quel buio. Per questo è nato il progetto «1938-2018. A 80 anni dalle leggi razziali», promosso da Polo del ’900, Università degli studi di Torino, Comunità Ebraica, coordinato dal Museo Diffuso della Resistenza in occasione dell’anniversario. «Ma l’efficacia dell’operazione può essere più profonda e pervasiva - suggerisce Guido Vaglio, direttore del Museo - se il ricordo diventa l’occasione per interrogarsi sui coni d’ombra del mondo contemporaneo». Interrogarsi e cercare risposte è appunto il senso di «Mappe 2018», ciclo di cinque appuntamenti che fino ad ottobre indagherà il tema del razzismo a partire dalle sue manifestazioni odierne. L’avvio è previsto oggi 3 maggio alle 18 con «La Frontiera».

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Carlos Spottorno, il fotografo vincitore del World Press Photo 2015, autore con Guillermo Abril del volume «La crepa» (Add editore, 2017), dialogherà con lo scrittore Fabio Geda sul tema delle frontiere. Mai come oggi i confini tornano concretamente ad esistere in Europa, mentre si ragiona spesso in astratto su quelli dei Paesi che i migranti attraversano rischiando la morte nel deserto. Poi c’è il Mediterraneo, la frontiera più grande. Spottorno, con Abril, dopo tre anni di viaggio, 25 mila foto, 15 quaderni di appunti, hanno raccontato tutto questo nel loro libro (le fotografie colorate evocano lo stile del graphic novel). «La crepa» è il percorso di due giornalisti che attraversano il confine europeo, dall’Africa all’Artico, per svelare le cause e le conseguenze della crisi di identità in Europa, lo scontro e l’incontro tra i popoli. Ma la riflessione sul razzismo, nell’anno dell’80° anniversario delle leggi razziali, deve diventare collettiva. Per questo il Museo Diffuso della Resistenza lancia una campagna per realizzare un’installazione multimediale: un’opera interattiva, da allestire a novembre al Polo del ‘900, per tenere vivo il ricordo di quella pagina di storia e fornire gli strumenti per interpretare i meccanismi discriminatori di ieri e di oggi. Per realizzarla c’è bisogno del contributo di tutti: per questo è nata la campagna di raccolta fondi «Che razza di storia». «Chiediamo di dare un aiuto economico, ma anche di essere parte del progetto e di prendere posizione -, spiega Vaglio -. In che cosa le leggi razziali del 1938 hanno rappresentato un cambio di passo rispetto alle precedenti politiche del fascismo? Qual è il nesso fra la politica antiebraica fino al 1943 e la svolta genocida avvenuta dopo l’8 settembre? Perché gli anni 80 del ’900 hanno costituito un momento cruciale nella riflessione sulle persecuzioni per motivi di razza degli anni della seconda guerra mondiale? Sono queste le domande alle quali l’installazione cercherà di fornire risposte». Per sostenere l’iniziativa:www.retedeldono.it/it/progetto1938.

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