Una «preghiera» per il presidente Mattarella in questa fase di stallo politico e una per il cardinale Pell rinviato a giudizio in Australia per abusi affinché «si riconosca la sua innocenza». Poi un monito al Comune di Roma per i provvedimenti anti-accattonaggio: «rispettiamo le leggi, ma non dimentichiamo le persone». Infine una rassicurazione per l’Ordine di Malta che con il nuovo Gran Maestro, Giacomo dalla Torre, è «in buone mani» e che prosegue la sua fase di riforma seppur questo, come tutte le riforme, provochi «un po’ di sofferenza». 

Il sostituto alla Segreteria di Stato, Angelo Becciu, risponde alle domande dei giornalisti che lo incontrano fuori Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede dove è intervenuto nel pomeriggio ad un convegno dedicato a Chiara Lubich nel decennale della morte. Lo sguardo dell’arcivescovo spazia dal Quirinale a San Pietro, e si allunga fino all’Australia, dove è stato annunciato l’1 maggio il processo a carico del prefetto della Segreteria per l’economia, e al Cile, da dove in questi giorni sono giunti le tre vittime di padre Karadima per incontrare Papa Francesco a Santa Marta.

Proprio su quest’ultimo punto, all’indomani delle drammatiche testimonianze di Cruz, Murillo ed Hamilton rilasciate durante una conferenza alla Stampa estera, Becciu rivela: «Il Papa si lascia coinvolgere facilmente. Soffre terribilmente perché tutti soffriamo quando ci sono di mezzo preti che non si sono comportati bene. Anzi. Hanno commesso crimini inaccettabili». Crimini per i quali i tre cileni, ieri, hanno chiesto azioni immediate ed esemplari: «Se vi sono dei colpevoli (tale richiesta) è legittimissima e il Papa ne terrà conto e vedrà quali provvedimenti prendere», taglia corto il sostituto che dal 2 febbraio 2017 è anche delegato speciale del Pontefice per il Sovrano Ordine di Malta, nominato a conclusione della crisi con la Santa Sede di oltre un anno fa che ha portato alle dimissioni di fra’ Matthew Festing. 

Dopo quella burrascosa vicenda nell’Ordine cavalleresco sembra tornata la calma, afferma l’arcivescovo. Soprattutto dopo l’elezione di ieri di fra’ Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto come nuovo Gran Maestro, dopo un anno in carica come Luogotenente di Gran Maestro. Proprio oggi dalla Torre ha prestato giuramento nella Chiesa di Santa Maria in Aventino, davanti al Consiglio Compito di Stato (l’organo elettivo dell’Ordine di Malta). Becciu era presente e afferma: «È un uomo di grande saggezza, semplice e preparato. Le sorti dell’Ordine sono in buone mani».

Quindi la riforma dei Cavalieri, auspicata anche da Papa Francesco, con lui può procedere serenamente. Certo, ammette il prelato sardo, «ogni riforma comporta un po’ di sofferenza. Ma questo è normale. Anche nella Curia romana c’è un po’ di sofferenza in tutte le riforme, però ho notato grande dinamismo per cui c’è da sperare bene». In ogni caso, «finché non sarà compiuta la riforma» Becciu – conferma lui stesso – proseguirà il suo mandato pontificio e con la Santa Sede, spiega, «continuerà il rapporto che abbiamo avuto finora: un rapporto molto efficace e anche di concordia». 

Interpellato dai giornalisti, il numero due della Segreteria di Stato esprime poi il punto di vista vaticano sui provvedimenti anti-accattonaggio del Comune di Roma: «Rispettiamo sempre le leggi ma non possiamo dimenticare le persone. Si troverà il modo di accogliere e assisterle», dice. «A noi cristiani - aggiunge - interessa salvare le persone perché la loro dignità non venga offesa. Non possiamo venir meno a questo nostro impegno costitutivo dell’essere cristiani: con i poveri, con chi soffre, solidarizziamo sempre». 

Solidarietà Becciu la esprime anche nei confronti del cardinale George Pell, accusato di pedofilia: «Speriamo non sia condannato, speriamo sia riconosciuta la sua innocenza, aspettiamo i tempi», afferma con una punta di preoccupazione. Invece si dice fiducioso sul fatto che presto il nostro paese possa uscire dall’impasse politico che vive da circa 60 giorni, dal momento che ancora sembra non individuarsi una maggioranza di governo e continuano a protrarsi le consultazioni: «Mi pare che non siano spaventati perché anche in Germania hanno aspettato tanto, e in Belgio pure hanno impiegato molto tempo». Ciò non toglie che «continuiamo ad assicurare preghiere al presidente Mattarella. Mi pare che le dobbiamo aumentare ancora di più». L’auspicio di Becciu «è semplice»: «Speriamo, speriamo e auguriamo che al più presto si trovi una soluzione. Noi siamo spettatori». 

I commenti dei lettori