Oggi abbiamo presentato un comitato, ma potremmo dire una Fondazione, che si propone di creare nuovi modelli finanziari, economici, sociali, ecologici: in pratica un ecosistema basato sulla Dottrina Sociale della Chiesa, che chiameremo Dsc Conforme (Csd Compliant)

I presupposti per la nascita di questo Comitato, che si trasformerà in Fondazione, sono già stati illustrati dal presidente Onorario S.E.R. Card. Antonio Maria Vegliò e da Andrea Tornielli. La scelta di costituire il Comitato e non direttamente la Fondazione è stata fatta per darci modo di strutturarci e di verificare che il mercato e i vari stakeholder recepissero il messaggio e la testimonianza. Visto il compito che ci spetta, è infatti importante avere le risorse necessarie sia in termini economici che di competenze e relazioni e riuscire ad aggregare o comunque potere lavorare insieme alle numerose realtà associative cattoliche, del no profit e alle realtà produttive e finanziarie del mercato, che possono condividere e sostenere la nostra azione così come è importante che si uniscano a noi persone competenti e volenterose, come le personalità che oggi compongono il primo nucleo del nostro comitato scientifico.

Questa Fondazione nasce con spirito di servizio per motivare ed aiutare la dinamica socioeconomica ad aderire ai principi di fondo della Dsc. Cercheremo pertanto di accompagnare il sistema aiutandolo a strutturarsi secondo delle matrici che saranno elaborate dalla Fondazione. Non vuole essere pertanto un metodo solo prescrittivo ma di aiuto a sviluppare le iniziative imprenditoriali e finanziarie, aiutando il sistema a generare le risorse necessarie in una logica win-win.

La Dottrina Sociale della Chiesa ha molti aspetti simili, sovrapponibili, ai principi ispiratori del sistema Sharia Compliant. Chiaramente mi asterrò dal tentare qualunque analisi di merito (peraltro molto complessa) sul sistema Sharia Compliant poiché non siamo qui per parlare di questo.

La Fondazione è ancora tutta da costruire e strutturare e quindi mi limiterò a fare alcune ipotesi, condivise peraltro da tutto il Comitato Scientifico della Fondazione. A livello di struttura, verrà ampliato il Comitato Esecutivo attuale e prevediamo inizialmente la costituzione di un Comitato Scientifico, partendo dalle personalità che già hanno aderito, ed ampliandolo per le competenze necessarie a sviluppare il lavoro del Comitato. Si può anche ipotizzare di costituire più comitati scientifici secondo aree specifiche (teologico-etiche, economiche, finanziarie, politiche etc.). Verranno contattate le varie società che operano nei settori economici e finanziari per verificare la possibilità di partnership, che consentano da un lato di sostenere l’attività della Fondazione e dall’altro di sviluppare percorsi condivisi.

Le linee guida, da cui la Fondazione partirà per elaborare le matrici e le linee di indirizzo dell’ecosistema Dsc Conforme, trarranno ovviamente ispirazione dal magistero della Chiesa, dalla teologia morale, dai documenti elaborati negli anni sui vari temi economici e naturalmente dalla Bibbia e quindi dai Vangeli. Partendo da questo possiamo ipotizzare di individuare alcune grandi aree tematiche

• Il sistema finanziario

• Il sistema produttivo

• La sostenibilità ambientale

• Il sistema sociale nel suo complesso

Per favorirne la diffusione, possiamo in maniera semplificata dire che un modello di partenza che è già ampiamente affermato nel mondo occidentale, oltre che ovviamente nel mondo islamico, sia sul piano finanziario che sociale ed economico, è il sistema Sharia Compliant. Questo per noi è stato e sarà soltanto un punto di partenza, un primo spunto di paragone. È ovvio infatti che, pur esistendo convergenze possibili su molti valori - alcuni dei quali peraltro condivisi anche da chi fa finanza avendo a cuore l’etica, a prescindere dalle eventuali appartenenze religiose – non sono ipotizzabili improprie sovrapposizioni.

Capisco che possano esserci molte perplessità nel richiamare un sistema (e una espressione) legata al mondo islamico, ma chi si occupa di finanza e di economia penso possa ben capire cosa intendo dire.

Cosa si prepone di fare la Fondazione Quadragesimo Anno? La Fondazione, attraverso i propri partners che saranno individuati, elaborerà le norme e le matrici necessarie, fornirà i servizi di auditing, di revisione, di certificazione e stabilirà dei rating sulla base della rispondenza alla conformità della DSC, rating che potrebbero poi sfociare in un rating più complessivo se uniti ad altri parametri quali quelli utilizzati normalmente dalle società di rating. Chiaramente, come si può intuire, è un compito di dimensioni notevoli che richiede necessariamente di stabilire numerose partnership con i vari attori del sistema economico finanziario.

Ora non starò qui a descrivere compiutamente i prodotti finanziari Sharia Compliant, che comunque vedete riepilogati in una scheda, così come orientativamente vengono riepilogati i compiti della Fondazione.

Il punto principale, se vogliamo cambiare le regole del gioco come richiesto più volte da Papa Francesco, sta nel modificare quella sorta di “Ponzi Scheme” che è il settore finanziario che di fatto mette gli ultimi nella condizione di rischiare di più per avere molto di meno. Le matrici Dsc Conforme terranno conto anche di questo.

Per quanto attiene il sistema produttivo, si potrebbe entrare nel merito dell’organizzazione del lavoro e in generale individuare una matrice che tenga conto degli interessi di tutti gli stakeholder. Si potrebbe pensare, ad esempio, che gli investimenti Dsc Conforme non vadano fatti a favore di aziende che già godono di posizioni di leadership nel mercato ma debbano andare ad aiutare le realtà più in difficoltà o più piccole (una volta verificato il loro modello di business e la sostenibilità) o favorire la nascita di determinate realtà economiche o sociali. Pensiamo, solo per fare delle ipotesi di lavoro, se utilizzassimo nei sistemi finanziari ed economici il sistema ad handicap come nel gioco del golf o come nei videogame: diversi livelli di gioco (o comparti o clusters) o ancora come nella NBA dove le squadre non classificate nel playoff hanno il diritto di prima scelta. Senza inventare niente ma semplicemente riaggregando formule già in uso, condivise ed accettate da tutti, fissandole e certificandole, penso potrebbero probabilmente essere integrate negli algoritmi di specifici prodotti finanziari o benchmarck. So che possono sembrare (e forse lo sono) esempi un po’ avventati ma d’altronde non vedo come possiamo “cambiare le regole del gioco”, come chiede Papa Francesco, se non proviamo a riflettere insieme, a osare, a fare progetti innovativi, e rimaniamo invece legati a ciò che è più scontato.

Dovremmo aiutare anche il mondo religioso ad investire di più su se stesso: purtroppo sta abbandonando posizioni sia nel contesto socioeducativo che in quello sociosanitario, perché fa fatica ad affrontare le complessità della nostra società, anche a causa della contrazione delle vocazioni.

Coinvolgendo i centri studi e le realtà più impegnate, si potrebbero certamente ripensare il sistema normativo e fiscale per il no profit e più in generale la proposta di modifiche legislative che consentano l’affermarsi dei prodotti e delle matrici Dsc Conforme , così come per esempio si stanno modificando alcune norme per consentire la commercializzazione di alcuni prodotti finanziari Sharia Compliant.

La stessa logica certamente impatterebbe sulla cosiddetta Green Economy ed in generale su tutto il sistema sociale. In questo senso si cercherà di favorire la promozione di un ecosistema a cui partecipino tutte le realtà Dsc Conforme.

Quanto descritto precedentemente troverà applicazione nel rilascio di un marchio di certificazione come quello che appare ora nella diapositiva. La certificazione potrà riguardare ogni aspetto del mondo economico finanziario fino alla certificazione dei prodotti. Verranno creati indici e benchmarck anche con riferimento ai mercati finanziari.

Vorrei infine citare un esempio di prodotto Dsc Conforme, un progetto sul quale vorremmo iniziare a lavorare impegnando da subito il Comitato per la Fondazione: un fondo di investimento per risolvere i pignoramenti immobiliari dell’ abitazione principale o della prima casa.

Credo ci sia la consapevolezza che, sul piano meramente tecnico, gli NPL sono stati in gran parte generati dal sistema bancario stesso. Credo che siamo anche consapevoli che sul piano tecnico niente impedirebbe di creare un veicolo per risolvere il problema di cui sopra. Manca semplicemente la volontà di farlo. Proveremo allora a ipotizzare una possibile soluzione al problema secondo una dinamica Dsc Conforme e certamente questo potrebbe essere uno dei prodotti finanziari promossi dalla Fondazione.

Come dicevo è una ipotesi di lavoro e non una proposta verificata ma si possono fare alcune considerazioni:

• Abitazioni oggetto di pignoramento in larga misura ubicate in località non di pregio.

• Difficoltà di vendita per dinamiche di mercato.

• Quando si vuole vendere una casa pignorata si innestano nel potenziale acquirente molti dubbi che non si risolvono semplicemente con le rassicurazioni che all’atto notarile, contestualmente al saldo del soggetto creditore, saranno tolte le ipoteche.

• Il reddito degli immobili in affitto è tra il 2 ed il 3%. Scarsa o nulla rivalutazione dell’immobile con in più i rischi di interventi manutentivi per la sua conservazione.

• Frequentemente la vendita dell’immobile, proprio per le considerazioni suddette, non consente alla banca di ricavare la totalità del suo credito che quindi rimane danneggiata comunque, considerando inoltre i lunghi tempi e i costi per la gestione della vendita; frequentemente vengono ceduti pacchetti di NPL (dal 15% del valore al 35%).

• In alcuni casi le vendite tramite aste giudiziarie consentono alle banche di rientrare di quote maggiori di credito rispetto alla cessione in pacchetti di NPL.

• I costi complessivi a cui si potrebbe finanziare un’operazione di cartolarizzazione degli affitti sono inferiori a quelli del mutuo contratto dai singoli debitori.

Considerando quanto sopra, credo sarebbe percorribile una ipotesi che veda una SICAV acquistare tali NPL reggendosi sugli affitti degli ex proprietari delle abitazioni che verrebbero cedute al fondo, oltre che su un apporto di equity in una misura che potrebbe essere attorno al 20-30% del valore iniziale dell’immobile. In questo momento non posso andare oltre nelle tecnicalità ma ci riproponiamo presto di esplicitarlo meglio. Ringrazio tutti per l’attenzione

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