Difficile dire se siano le prove tecniche in edizione torinese dell’asse di governo che sta nascendo a Roma. Certo fa effetto vedere Lega e Movimento 5 Stelle convergere e votare insieme in Sala Rossa, dove il Carroccio da due anni randella la giunta Appendino su temi come Moi, campi rom, multe e politiche di sicurezza. Invece è quel che accade in Sala Rossa, dove è stata approvata una mozione presentata dal capogruppo della Lega Fabrizio Ricca che impegna la sindaca a «dare indicazioni al rappresentante della città nel consiglio direttivo della fondazione torino musei, di porre la questione relativa alla riduzione dello stipendio del segretario generale della fondazione stessa», prima della pubblicazione del nuovo bando per la scelta del nuovo nome. «Un segnale alla Città che segna l’inizio del cambiamento di politica sul sistema culturale torinese», spiega Ricca. La retribuzione del Segretario generale è di 130 mila euro lordi l’anno. «Una cifra spropositata - secondo Ricca - considerando che i dipendenti con grandi competenze ne guadagnano mille al mese e che la fondazione non gestirà più il Borgo medioevale e quindi avrà meno incombenze».

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La posizione di Ricca - che presenterà proposta analoga sulle altre fondazioni culturali e indica come modello il Teatro Stabile dove il compenso del direttore artistico è appena passato da 130 a 65 mila euro l’anno - trova d’accordo il Movimento 5 Stelle: «In momenti di difficoltà, come quello vissuto dalla Fondazione, è facile tagliare sul personale, meno sugli stipendi dei vertici. Quando si parla di comunità occorre fare appello anche alla solidarietà», dice Massimo Giovara. Critica invece Eleonora Artesio di Torino in Comune: «Un provvedimento simile ha senso solo nell’ambito di un quadro generale di riduzione dei costi degli stipendi dei vertici di tutte le fondazioni culturali torinesi».

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