Apertura no-stop. Ma non per fare acquisti come ci ha abituato il mondo moderno, bensì per entrare in una chiesa – che oggi è sempre più difficile trovare aperta anche durante il giorno - e sostare in preghiera, seguire una visita guidata alla scoperta dei tesori artistici in essa contenuti o delle caratteristiche architettoniche, ascoltare musica o assistere a uno spettacolo teatrale. È la «Lange Nacht der Kirchen», la Lunga Notte delle chiese, un’iniziativa che si ripete da anni nelle diocesi di Germania e dei Paesi alpini (Austria, Svizzera, Bolzano-Bressanone), ma anche in Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Repubbliche baltiche.

La sera del 25 maggio nessun sagrestano chiude le porte e si contano a centinaia gli edifici di culto, di ogni confessione, che restano a disposizione dei fedeli, ma non solo loro.

Perché una delle peculiarità dell’evento, che ha visto la luce ancora nel 1995 a Francoforte, è il suo carattere ecumenico e interreligioso. Dalla Germania si è esteso rapidamente in Austria grazie alla pastorale giovanile, per poi varcare il Brennero e dal 2009 è presente anche nella diocesi sudtirolese e rientra nelle attività dell’ufficio pastorale, diretto da un laico Reinhard Demetz. Sono 71 le chiese, i conventi e le cappelle con le porte aperte, oltre 200 le iniziative in programma (alcune rivolte anche a famiglie con figli), all’insegna del passo biblico «Alloggiavano nelle adiacenze del tempio di Dio, perché a loro incombeva la sua custodia e la sua apertura ogni mattina» (1Cr 9,27). «La Lunga Notte delle Chiese è una bellissima occasione per gustarsi le chiese in santa pace e in maniera diversa, con la sorpresa che anche di giorno sono aperte e magari ancora più interessanti» spiega don Mario Gretter, parroco a Bolzano e incaricato per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (ideatore e curatore del «Giardino delle Religioni in città»).

E Annares Schöpfer, del movimento cattolico femminile di San Candido aggiunge: «È un evento in cui le nostre chiese mostrano la loro vera natura: accoglienti, ospitali e aperte a tutti, sia per quanti sono praticanti e impegnati nelle comunità che per quanti sono ancora in ricerca, per chi vive qui e per chi arriva da lontano». Un modo per farsi conoscere, fin nelle periferie.

In Austria le chiese sono oltre 600 per un totale di più di 3.000 eventi che coinvolgono ogni anno dalle 300 alle 400 mila persone. Perché sono in molti a cogliere questa opportunità anche dal punto di vista culturale, per esplorare luoghi spesso sconosciuti, entrare in dialogo con persone diverse, ritagliarsi un momento di silenzio. La Lunga Notte si rivela un modo per far conoscere soprattutto cosa è la Chiesa cattolica, le diverse confessioni cristiane e il loro ruolo nella società: per rimarcare che le chiese sono chiamate a costruire convivenza pacifica e dialogo in un mondo talvolta in conflitto.

E soprattutto la lunga notte si rivolge a ciascuno, indistintamente: «Vieni e vedi! – invita il vescovo Ivo Muser di Bolzano-Bressanone - Vieni e entra! Vieni e partecipa! Vieni e scopri il dono! Il Signore Gesù Cristo, il Risorto, ti aspetta - questa sera, ogni giorno, per tutta la tua vita».

Nella diocesi di Belluno-Feltre, a Gorizia e in altre sedici diocesi italiane l’evento si svolgerà invece il prossimo 8 giugno: «Per coinvolgere la Chiesa nella vita sociale della città, per dare un segno di contemporaneità e di presenza nella comunità».

I commenti dei lettori