«Non ha mai barattato le ragioni alte del vivere per la propria sicurezza». Così il cardinale Angelo Bagnasco ha definito il cardinale Pietro Boetto al quale è stata conferita l’onorificenza alla memoria di “Giusto tra le Nazioni”. La cerimonia si è tenuta stamani a Palazzo Tursi, a Genova. Dopo i saluti del sindaco Marco Bucci, si sono succeduti gli interventi del cardinale Bagnasco, del ministro consigliere dell’Ambasciata d’Israele Rafael Erdreich e del rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano. Il ministro ha poi consegnato a Flavio e Mariella Audisio, discendenti del cardinal Boetto, la medaglia alla memoria dei Giusti. 

Nato a Vigone (Torino) nel 1871, Boetto fu arcivescovo di Genova dal ’38 al ’46 divenendo cittadino onorario della città ligure nel novembre del 1945. In questi anni aiutò diversi ebrei a fuggire durante le persecuzioni naziste e aprì le porte di arcivescovado e seminari. In particolare come coordinatore della delegazione di assistenza agli emigranti ebrei, il cui centro direzionale era a Genova, riuscì a portare in salvo un gran numero di ebrei che, dopo l’approvazione delle leggi razziali, rischiavano la deportazione nei campi di concentramento. 

«Una celebrazione che arriva pochi giorni da quella di Bisogno - ha ricordato il sindaco Bucci -. Si tratta di due figure che ci danno la dimensione chiara per affrontare le sfide di oggi che per fortuna non sono più di sangue ma sono di economia, posti di lavoro e posizionamenti della città di Genova nel mondo. Sono sfide difficili a cui stiamo lavorando e queste due figure sono per noi guida e esempio».

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