Una storia che va oltre i due secoli, legata indissolubilmente al passato del nostro Paese e che continua ad essere raccontata giorno dopo giorno. E’ la storia di un’istituzione che ancora oggi persegue gli stessi scopi di allora: il contrasto al crimine e il rispetto delle leggi.

I carabinieri di Asti hanno celebrato la ricorrenza del 204° anniversario della fondazione dell’Arma e, come allora, quell’orgoglio, quello spirito di sacrificio, costato a volte la vita, e quel senso del dovere continuano ad animare centinaia di militari che ogni giorno lavorano nelle 25 stazioni del territorio. Si percepiva questo, nel cortile della caserma del comando provinciale in via delle Corse, dove c’erano le autorità, ma anche molte famiglie dei militari in servizio: gli ufficiali, una compagnia di formazione composta da un plotone in grande uniforme, i comandanti di stazione, i militari in divisa da ordine pubblico, i forestali e le rappresentanze dei carabinieri in congedo che reggevano il tricolore con l’orgoglio di chi sa cosa vuol dire aver lavorato nelle forze dell’ordine fino alla pensione. Il senso del dovere e della giustizia resta addosso come il caldo del sole che ieri batteva sulle divise nere. Ad alcuni di loro sono state conferite onorificienze: elogi ed encomi per aver portato a termine indagini importanti.

Dagli arresti dei presunti esecutori dell’omicidio di Manuel Bacco, all’aver smantellato la ’locale’ della ’ndrangheta di Costigliole. Per queste indagini i militari del Nucleo investigativo “hanno dimostrato elevate doti professionali, spiccato acume investigativo e incondizionata dedizione” tra le motivazioni del riconoscimento. Premiati anche i militari della stazione di Villanova che, proprio un anno fa, trovarono il colpevole del furto della reliquia di Don Bosco rubata dal santuario di Castelnuovo. Il maggiore Lorenzo Repetto, comandante del Nucleo investigativo astigiano, ha ricevuto g’, assegnato ogni anno al carabiniere che impersonifica i valori espressi da chi ricevette la prima medaglia d’oro al valore militare dell’Italia. I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Asti, guidata dal capitano Alessandro Guglielmo hanno ricevuto l’elogio per aver individuato e arrestato gli autori di oltre 130 furti avvenuti tra Asti e Alba. L’encomio semplice, concesso dal Comando legione carabinieri Sicilia, ha raggiunto il capitano Gianfranco Pino, ora comandante della Compagnia di Villanova, per un’operazione del 2015 a Misilmeri, in provincia di Palermo, quando dirigeva il Nor locale e fece arrestare gli autori di un’efferata esecuzione mafiosa.

Tre ragazzini guardavano sfilare i militari premiati. Erano tre studenti di 10, 11 e 14 anni di San Damiano, seduti in prima fila coi genitori, i loro insegnanti, il sindaco e vicesindaco del Comune. Si sono alzati e hanno camminato davanti alla platea di autorità, per andare a ricevere il loro premio, come avevani fatto i carabinieri prima di loro. Giacomo Paire, Marta Demuro e Giada Tinello sono i vincitori del concorso per la realizzazione delle cartoline commemorative del trentennale dal fatto d’armi in cui perse la vita, l’8 febbraio 1988 a San Damiano, il carabiniere scelto Fernando Stefanizzi. Ha ricordato anche loro, “quegli amici che non ci sono più” il comandante provinciale dei carabinieri, il tenente colonnello Bernardino Vagnoni, che ha ringraziato i suoi militari per l’anno di lavoro svolto. Un anno che ha portato l’Arma astigiana a procedere per 5913 reati (-1,6% rispetto al 2016), 155 arresti (+36,8 % rispetto all’anno precedente) e 1218 persone denunciate (+17,8%). “Sono stati 1500 i controlli fatti dai carabinieri forestali - ha aggiunto Vagnoni - dei quali oltre 200 per discariche e 120 in aree boschive” senza dimenticare l’attività dei carabinieri dell’ispettorato del lavoro, per la loro presenza silente ma costante.

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