Il Qatar aspira a entrare nell’Alleanza atlantica. La rivelazione è stata fatta da vicepremier Khaled bin Mohammad Al-Attiyah alla rivista militare «Al-Talia»: l’ambizione a medio termine è «la piena adesione alla Nato». Il vicepremier ha precisato che il Qatar è già preparato al dispiegamento di «qualsiasi unità della Nato» sul suo territorio e che la collaborazione con i Paesi che fanno parte è «ai massimi livelli».

Le dichiarazioni arrivano a un anno dal blocco economico lanciato dal cosiddetto Quartetto (Arabia Saudita, Emirati arabi, Bahrein, Egitto). Lo scontro all’interno degli alleati occidentali nel Golfo è nato dall’appoggio del Qatar ai Fratelli musulmani e dalle sue posizioni più concilianti con l’Iran, con il quale condivide il più grande giacimento di gas al mondo.

Doha ha però sempre respinto le accuse di appoggiare «gruppi terroristici», come Hamas o Hezbollah. Il blocco non ha finora messo in ginocchio l’economia qatarina, che l’anno scorso è cresciuta dell’1,9 per cento, in leggero rallentamento rispetto al più 2,2 per cento del 2016. Ma le tensioni restano altissime. L’Arabia Saudita ha di nuovo minacciato di invadere il piccolo regno se procederà all’acquisto del sistema anti-aereo russo S-400. Mosca ha confermato che le trattative sono in corso.

L’affare è però poco probabile. Il Qatar resta una alleato militare chiave degli Usa. Vicino a Doha c’è la base americana di Al-Udeid, la più grande in Medio Oriente, con oltre cinquemila uomini schierati e decine di cacciabombardieri. La Turchia, altro Paese della Nato, ha aperto a sua volta una base e dispiegato un battaglione meccanizzato. Ankara è in questo momento il più stretto partner di Doha ma Washington sta premendo sugli alleati del Golfo per una riconciliazione perché in questo momento il fronte anti-Iran è indebolito. Le dichiarazioni del vicepremier si inseriscono in questa battaglia diplomatica, con il Qatar che vuole dimostrare di essere l’alleato “più affidabile” dell’Occidente sul fronte mediorientale.

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