La coalizione arabo-sunnita a guida saudita ha conquistato l’aeroporto di Hodeidah, nello Yemen, l’ultimo porto sul Mar Rosso controllato dai ribelli sciiti Houthi, alleati dell’Iran. «Le forze armate sostenute dalla resistenza e dalla coalizione araba hanno liberato lo scalo internazionale di Hodeidah dalla morsa delle milizie Houthi», ha comunicato l’esercito yemenita, sostenuto da Emirati arabi e Arabia Saudita.

Attraverso il porto di Hodeidah arriva l’80 per cento degli aiuti umanitari in Yemen. Ma la città è anche l’unico accesso al mare attraverso cui gli Houthi ricevono sostegno logistico e militare dall’esterno. Secondo la ong Hrw, l’offensiva rischia di «avere un impatto devastante per centinaia di migliaia di civili, e non solo nella città, ma in tutto lo Yemen».

All’offensiva partecipano 10 mila militari yemeniti, emiratini, sudanesi e di altri Paesi della Colazione sunnita che combatte gli Houthi, padroni dello Yemen del Nord dal febbraio 2015, quando hanno cacciato il presidente legittimo Abd Rabbo Mansur Hadi. I guerriglieri sciiti stanno opponendo una dura resistenza, tanto che, secondo la Bbc, gli Emirati si preparano a spostare dalla vicina Eritrea un corpo di spedizione composto da soldati yemeniti, sudanesi ed emiratini che stazionano nel piccolo Stato del Corno d’Africa.

Dopo la conquista dell’aeroporto la Coalizione punta ad avanzare verso Nord e il centro abitato, una terreno molto più difficile, fortificato dai guerriglieri. Abu Dhabi ha risposto alle preoccupazioni delle ong umanitarie con una lettera per ribadire che il porto, una volta conquistato, rimarrà aperto agli aiuti umanitari. Dai rifornimenti da Hodeidah dipende la vita di 8,4 milioni di persone in tutto lo Yemen del Nord.

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