Santa Sede e Messico concordano sulla «necessità di insistere sulla centralità della persona umana in ogni esercizio politico, compreso quello diretto a regolamentare i flussi migratori»: lo affermano Messico e Santa Sede al termine di un colloquio congiunto organizzato in questi giorni in Vaticano. È necessaria una «governance globale dei flussi migratori», si legge nel testo conclusivo, «i bambini sono quelli che più stanno soffrendo le conseguenze delle migrazioni forzate».

Santa Sede e Messico, si legge nelle conclusioni pubblicate oggi dell’incontro che si è svolto lo scorso 14 giugno presso la Casina Pio IV, convengono «sull’importanza di capire la complessità dei movimenti migratori contemporanei che ubbidiscono a cause multiple, e che molte volte sono determinate da situazioni di conflitto, disastri naturali, povertà e dalla ricerca di migliori condizioni di vita e di opportunità. I bambini – si sottolinea nel documento – sono quelli che più stanno soffrendo le conseguenze delle migrazioni forzate. Alle sfide prodotte da questi flussi bisogna rispondere effettivamente, equilibrando i principi di solidarietà, sussidiarietà e corresponsabilità». 

Santa Sede e Messico inoltre concordano «sulla necessità di insistere sulla centralità della persona umana in ogni esercizio politico, compreso quello diretto a regolamentare i flussi migratori, riaffermando l’inviolabilità dei diritti umani e della dignità di ogni essere umano che si sposta» e convengono «sull’opportunità di impegnarsi per una governance globale dei flussi migratori, fondata sulla corresponsabilità di tutti gli attori istituzionali e privati, al fine di assicurare una migrazione sicura, ordinata e regolare a vantaggio di tutte le persone interessate, e che aiuti a generare le condizioni affinché la migrazione sia una decisione volontaria e non una necessità».

Da qui l’impegno comune a contribuire attivamente al processo che porterà le Nazioni Unite ad adottare un Patto Mondiale per una Migrazione Sicura, Regolare ed Ordinata nel corso di questo anno e ad insistere sull’opportunità di armonizzare questo Patto con il Patto Mondiale sui Rifugiati. «Ci impegniamo – si legge ancora nel documento – a promuovere la realizzazione delle condizioni necessarie affinché tutti i migranti possano arricchire le società riceventi coi loro talenti e capacità e, contemporaneamente, contribuire allo sviluppo sostenibile a livello locale, nazionale, regionale e globale».

Nel messaggio diretto ai partecipanti, ricordano Santa Sede e Messico, «Francesco ci ha incoraggiato nel compito e nello sforzo affinché la responsabilità della gestione globale e condivisa della migrazione internazionale trovi il suo punto di forza nei valori della giustizia, della solidarietà e della compassione» ed ha sottolineato che l’atteggiamento fondamentale è quello di «uscire all’incontro dell’altro, per accoglierlo, conoscerlo e riconoscerlo» . 

Il testo finisce con un appello «a tutti i mezzi di comunicazione che contribuiscano, secondo le loro possibilità, a diffondere informazioni certe e dimostrate sui flussi migratori e a dissipare quelle che generino unicamente percezioni negative dei migranti».

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