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Energia sostenibile per tutti: il mondo non è sulla buona strada

Energia sostenibile per tutti: il mondo non è sulla buona strada
Dal rapporto presentato al recente Forum di Lisbona, emergono sforzi ancora insufficienti da parte dei singoli Paesi, rispetto al raggiungimento degli obiettivi delle Nazioni Unite nel 2030 in materia di energia
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Nel settembre 2015, le Nazioni Unite hanno adottato l'Agenda 2030 che comprende 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG in inglese) da raggiungere in questo orizzonte temporale. Il settimo obiettivo dell'Agenda delle Nazioni unite prevede che venga assicurato ”l'accesso a tutti a servizi energetici sicuri e moderni, a un costo accessibile« nel 2030, e che aumenti ”nettamente« la parte delle energie rinnovabili nel mix energetico mondiale.

Nel rapporto ”Tracking SDG7: The Energy Progress Report« pubblicato il 2 maggio, cinque organizzazioni (Banca Mondiale, Irena, OMS, IEA e la Commissione statistica dell'Onu), fotografano lo stato dell'arte dei progressi effettuati in vista della realizzazione dell'obiettivo di sviluppo sostenibile numero 7. Le organizzazioni hanno presentato a Lisbona al forum ”Energia sostenibile per tutti«, un inventario di dati sull'efficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili nonché sull'accesso all'elettricità. 

Globalmente, ”il mondo non è sulla buona strada« in ordine al raggiungimento degli obiettivi delle nazioni unite del 2030, in materia di energia, secondo il rapporto gli sforzi dei Paesi sono ancora insufficienti. Dal 2010, il numero di nuove persone che hanno avuto l'accesso all'elettricità è notevolmente aumentato (una crescita esponenziale interessa, in particolare, Bangladesh, Etiopia, Kenya, Tanzania e India) ma il ritmo dell'elettrificazione dovrebbe accelerare per raggiungere un accesso universale entro il 2030.

 

Secondo il rapporto, circa il 30% della popolazione mondiale (oltre 1 miliardo di persone) vive attualmente senza accesso all'elettricità. Sulla base delle tendenze attuali e tenuto conto della crescita demografica, nel 2030 potrebbero ancora essere 674 milioni le persone in questa situazione.

 

La situazione è ancora più evidente in termini di accesso a tecnologie pulite per cuocere il cibo, di cui oggi sono sprovvisti circa 3 miliardi di persone (oltre il 40% della popolazione mondiale). Questa problematica resta tra le più spinose da risolvere, nonostante le evidenze di numerosi rapporti, che attribuiscono 4 milioni di morti premature all'anno, all'inquinamento atmosferico domestico dovuto alla combustione di biomasse tradizionali. Secondo le stime attuali, nel 2030, circa 2,3 miliardi di persone potrebbero ancora usare sistemi inquinanti.

La situazione migliora in India, Pakistan, Indonesia e Vietnam grazie alla diffusione del Gpl, ma è in Africa subsahariana che si sta facendo bene e meglio, anche se con questi ritmi, nel 2030, 2,3 miliardi di persone useranno ancora sistemi inquinanti.

In materia di efficienza energetica, il rapporto accoglie con favore il rapido calo dell'intensità energetica nell'industria (- 2,7% annuo rispetto al 2010), ma rileva che i progressi sono più modesti nei trasporti, settore in cui le energie rinnovabili sono ancora troppo deboli (2,8% nel 2015) in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile.

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