Torna a salire la tensione fra Israele e Hamas. Nella notte i militanti palestinesi hanno lanciato almeno 40 razzi dalla Striscia di Gaza verso il territorio israeliano, il più pesante attacco da un mese. Lo Stato ebraico ha reagito prima dell’alba con un’ondata di raid molto pesante e «25 obiettivi di Hamas» sono stati colpiti, con due membri dell’organizzazione feriti.

Le sirene di allarme hanno suonato a ripetizione nelle cittadine di confine, in particolare a Sderot, mentre gli abitanti venivano avvertiti di mettersi al riparo nelle stanze «anti-bomba» con messaggi sugli smarphone, ora dotati di una applicazione che lancia l’allarme anche durante la notte. Lo scudo anti-missile Iron Dome ha intercettato sette dei razzi in arrivo, mentre gli altri sono caduti lontani dalle case.

I nuovi attacchi arrivano dopo un’offensiva dell’aviazione israeliana che ha cercato di eliminare le basi di lancio degli aquiloni incendiari, diventati una delle principali minacce nel Sud di Israele. Nel giro di tre mesi sono stati appiccati quasi mille incendi con questa nuova «arma». Ora alcuni aquiloni sono armati anche di piccole cariche esplosive.

La tensione al confine con la Striscia di Gaza si è riaccesa a partire dal 30 marzo, con la prima di una serie di «marce del ritorno», che si svolgono ogni venerdì nei principali punti di frontiera. Da allora 127 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano mentre cercavano di arrivare alla recinzione che segna il confine per forzarla.

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