È una vibrazione a mezzo tra rock e pop, il sound espresso dalla stagione 2018/19 del Colosseo. E non ci riferiamo tanto al comparto musicale, presente come sempre, ma allo spirito che la programmazione del teatro di via Madama Cristina trasmette: quella che la direttrice Claudia Spoto ha annunciato ieri, rivelando i trentasei titoli che, per ora, compongono il cartellone, ma sono già previste diverse new entry che saranno inserite in corso d’opera.

La prima novità, però, non riguarda la proposta artistica, ma la cancellazione degli abbonamenti, sostituiti, da un «dynamic pricing» su modello anglosassone: ovvero, prezzi flessibili a seconda dal numero di spettacoli scelti e dall’anticipo sull’acquisto, con sconti che arrivano sino al 25 % : ma c’è pure una penalità (del 10% in più), per chi compera il biglietto il giorno stesso dello spettacolo. «È una formula flessibile e dinamica e siamo sicuri che il pubblico ci seguirà , come d’altronde ha imparato a fidarsi delle nostre scelte artistiche, anche quando le proposte sono, magari, un po’ particolari e dal successo non così garantito» commenta Spoto, alla guida del teatro da quando, venticinquenne, raccolse il testimone dal padre, Francesco.

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Non per nulla, illustrando una stagione con artisti che vanno da Arturo Brachetti a Luca Ward e Paolo Conticini - impegnati nel musical «Mamma mia», che torna a furor di popolo -, Lopez e Solenghi, la Mannino, la Finocchiaro e persino Beppe Grillo («Insomnia», 1 marzo), Claudia si dilunga soprattutto su due creature che le stanno a cuore, dall’appeal forse meno scontato. Il primo è «Donka. Una lettera a Cechov», proposta dalla Compagnia svizzera Finzi Pasca, che apre la stagione, il 20 ottobre. «Una formazione che gira il mondo e che ha scelto il Colosseo per testare il pubblico italiano - spiega la Spoto – il loro spettacolo, tra l’altro, è una festa per gli occhi, fra trapezi da circo, lampadari di ghiaccio, acrobazie e clownerie». Altra chicca annunciata, «Spoglia-toy» di Luciano Melchionna, già autore del fortunato «Dignità autonome di prostituzione», che ora licenzia un altro lavoro non convenzionale: gli undici attori nella fiction saranno altrettanti calciatori, che racconteranno al propria storia al pubblico nei camerini del teatro. Tornando ai vip, in cartellone ci sono pure la Parsons Dance Company (9-10 febbraio) e Giacomo Poretti che riflette sull’interiorità in «Fare un’anima». In ambito musicale, tra gli altri, Loredana Bertè, Edoardo Bennato e Malika Ayane.

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