«Parlare chiaro e non voltare la faccia dall’altra parte di fronte agli attacchi al valore della vita umana dal concepimento al suo naturale tramonto, di fronte alla dignità della persona umana, di fronte ai mali sociali, di fronte alle varie forme di povertà». È quanto ha domandato Papa Francesco ai circa 3mila partecipanti all’incontro promosso dalle Famiglie del Preziosissimo Sangue, laici e sacerdoti seguaci di San Gaspare Del Bufalo, ricevuti questa mattina in Aula Paolo VI.

In «un tempo nel quale è necessario portare avanti la rivoluzione della tenerezza», ha osservato il Papa a braccio, «la testimonianza dei discepoli di Gesù è chiamata a toccare la vita delle parrocchie e dei quartieri, a non lasciare indifferenti ma a incidere, trasformando i cuori e la vita delle persone».

«Il Sangue di Cristo è fonte di salvezza per il mondo - ha aggiunto -. Dio ha scelto il segno del sangue, perché nessun altro segno è così eloquente per esprimere l’amore supremo della vita donata agli altri». «La meditazione del sacrificio di Cristo ci induce a compiere opere di misericordia, donando la nostra vita per Dio e i fratelli senza risparmio», ha ricordato ancora il Pontefice, in particolare «verso quanti potrebbero essere curati nelle loro sofferenze morali e fisiche e sono invece lasciati languire ai margini di una società del consumo e dell’indifferenza».

Francesco ha quindi voluto suggerire «tre aspetti che possano aiutarvi nella vostra attività e nella vostra testimonianza: il coraggio della verità; l’attenzione a tutti, specialmente ai lontani; la capacità di affascinare e comunicare». Anzitutto, «è importante essere persone coraggiose, costruire comunità coraggiose che non hanno paura di schierarsi per affermare i valori del Vangelo e la verità sul mondo e sull’uomo». Poi bisogna «sforzarsi di essere immagine di una Chiesa che cammina per strada, fra la gente, anche rischiando in prima persona, condividendo gioie e fatiche di quanti incontrate». Infine, è necessario «imitare lo stile con cui Gesù predicava, ci aiuta ad accostare gli altri facendo loro percepire la tenerezza di Dio».

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