È Paolo Ruffini, finora direttore di Tv2000, il nuovo prefetto del Dicastero vaticano per la Comunicazione. Una scelta esterna e per certi versi sorprendente trattandosi della prima volta di un laico alla guida di un importante ufficio della Santa Sede. Soprattutto una scelta fuori dal giro di nomine circolate nei mesi scorsi dopo le dimissioni di marzo del prefetto monsignor Dario Edoardo Viganò a seguito della contorta vicenda della lettera di Benedetto XVI. La ex Segreteria per la comunicazione, che recentemente ha cambiato lo statuto giuridico in Dicastero come annunciava un rescritto dello scorso 23 giugno, è stata guidata in questi quattro mesi dal segretario, il monsignore argentino Lucio Adrian Ruiz.

Nato a Palermo il 4 ottobre 1956, laureato in Giurisprudenza presso La Sapienza di Roma, sposato, Ruffini è giornalista professionista dal 1979 e ha lavorato per anni nella carta stampata: prima a Il Mattino di Napoli (1979-1986) e poi a Il Messaggero di Roma (1986-1996). Ha avuto diverse esperienze anche nel settore radiofonico con il Giornale Radio Rai (1996-2002); Canale Gr Parlamento (1998- 2002); Radio 1 (1999-2002); Inblu Radio (2014-2018) e nella televisione con Rai Tre (2002-2011) e La7 (2011-2014).

Il 28 aprile 2014 è stato nominato direttore di rete di Tv2000Radio InBlu da Rete Blu S.p.A. la società che controlla i media della Conferenza episcopale italiana. Nel corso della sua carriera ha ricevuto diversi premi di giornalismo e ha preso parte a numerosi convegni di studio circa il ruolo dei cristiani nell'informazione, l’etica della comunicazione e i nuovi media. Stimato e apprezzato da colleghi e dipendenti, viene riconosciuto come un «grande professionista» e una persona di straordinaria umanità.

«È una nomina che valorizza un professionista di primo piano, che ha contribuito in maniera decisiva a far crescere Tv2000 e il Circuito radiofonico InBluun amico stimato, che ha saputo far squadra, paziente e lungimirante», ha affermato infatti don Ivan Maffeis, il sottosegretario della Cei e presidente di Rete Blu, che ha ringraziato il Papa «per questa fiducia», aggiungendo: «Siamo certi di trovare nel dottor Ruffini un interlocutore prezioso per continuare una collaborazione fruttuosa a servizio della missione della Chiesa».

    

Lo stesso Ruffini, in una dichiarazione rilasciata all’agenzia della Cei Sir, ribadendo che «gli anni a Tv2000 sono stati per me un cammino bellissimo, entusiasmante, fatto con persone straordinarie» e ringraziando «i vertici della Chiesa italiana che mi hanno chiamato, dato fiducia e sostenuto», ha commentato il nuovo incarico dicendo: «Mi è capitato molte volte nella vita di dover cambiare ruolo. Di dover ricominciare. Sempre in maniera non prevista. Ma questa è la più imprevista di tutte. Quella di Papa Francesco è stata una chiamata che mi ha sorpreso, che non mi aspettavo, per un compito così grande da essere anche misura e ammonimento costante della mia personale piccolezza. Di fronte a questa chiamata - ha aggiunto - potrò sempre e solo esprimere la mia gratitudine. E mettere a disposizione di un disegno più grande tutto il mio impegno, tutto quel che so e tutto quel che sono».

Come nuovo prefetto prenderà dunque le redini dell’ufficio che rimane finora uno dei risultati più visibili della riforma della Curia avviata da Papa Francesco. Istituito ex novo dal Pontefice il 27 giugno 2015 e poi completato con la pubblicazione del relativo statuto il successivo 6 settembre, il Dicastero ha accorpato in questi tre anni i diversi media della Santa Sede (Radio Vaticana, Centro Televisivo Vaticano, Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; Sala Stampa della Santa Sede, Servizio Internet Vaticano, Servizio Fotografico e, più di recente, Libreria Editrice Vaticana e Tipografia Vaticana) e dato vita al portale Vatican News.

Nei giorni scorsi, nella intervista alla Reuters, Bergoglio aveva “depistato” ogni ipotesi sul nome del nuovo prefetto parlando di una donna alla guida del Dicastero. «Sono d’accordo che devono essere di più donne» in ruoli chiave di Curia, aveva detto il Papa, aggiungendo: «Fra i candidati con cui sto parlando per coprire il posto di prefetto alla Segreteria della Comunicazione c’era anche una donna, ma lei non era disposta perché aveva altri impegni».

I commenti dei lettori