Si terranno giovedì prossimo, 12 luglio, alle 10.45, all’Altare della Cattedra della basilica di San Pietro, i funerali del cardinale Jean-Louis Tauran, il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e camerlengo di Santa Romana Chiesa, scomparso a 75 anni lo scorso 6 luglio. Al momento della morte il porporato si trovava nel Connecticut, negli Usa, dove era andato a curare il morbo di Parkinson di cui era affetto da anni.

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La liturgia esequiale - informa una nota della Sala Stampa vaticana- sarà celebrata dal cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, insieme con cardinali, arcivescovi e vescovi. Al termine della celebrazione eucaristica, Papa Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.

Proprio il Papa nel telegramma inviato alla sorella Geneviève Dubert, descriveva il cardinale come un «uomo di fede profonda che ha servito con coraggio fino alla fine la Chiesa di Cristo, nonostante il peso della malattia». In particolare il Pontefice ricordava come Tauran avesse saputo instaurare «rapporti di fiducia e stima» con il mondo musulmano. È da lì che in questi giorni dalla scomparsa stanno giungendo messaggi di cordoglio, a cominciare dal grand imam della università di Al-Azhar, Ahmad Muhammad al-Tayyb, che ha fatto pervenire ieri le sue sentite condoglianze definendo il prelato francese un religioso che ha dato un grande contributo al dialogo interreligioso e che ha promosso con la sua azione pastorale la cultura della comprensione reciproca.

Anche il Wcc (World Council of Churches), il Consiglio mondiale delle Chiese cristiane visitato a metà giugno dal Papa a Ginevra, ha diffuso ieri una nota in cui sottolinea come Tauran sia stato «tenuto in grande considerazione dai partner interreligiosi per la sua capacità di costruire ponti di comprensione e rispetto reciproco con persone di fedi diverse». Il cardinale, ha scritto il segretario generale del Wcc, il pastore Olav Fykse Tveit, «era impegnato nella reciproca prosperità di tutti attraverso la coesistenza pacifica e ha cercato attivamente di coltivare una cultura di pace sradicando la violenza e l’odio e promuovendo l’armonia e la fiducia».

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