Cresce l’attività dell’ospedale pediatrico della Santa SedeAumentano le prestazioni e i ricoveri. Quasi 2 milioni di gli interventi ambulatoriali (+12% rispetto all'anno precedente, +60% rispetto a 5 anni prima),oltre 28mila ricoveri (+5% rispetto allo scorso anno), 321 trapianti di organi e tessuti. Inoltre sono state identificate 16 nuove malattie rare che erano orfane di diagnosi. Più di 13mila i pazienti «casi unici o quasi». Si intensifica anche la produzione scientifica, raggiungendo 663 pubblicazioni. Il Nosocomio Bambino Gesù guidato da Mariella Enoc anticipa i risultati del 2017 che vengono presentati questo pomeriggio a Roma a San Paolo fuori le Mura insieme con i numeri del bilancio sociale.

Per quanto riguarda l'accoglienza, sono state 3.500 le famiglie ospitate in accoglienza alloggiativa, 2.000 quelle seguite dai servizi sociali, quasi 200 ogni giorno le stanze messe a disposizione gratuitamente per i familiari dei piccoli pazienti che vengono da fuori Roma. Nel 2017 sono state assicurate 89.537 notti a 3.520 famiglie. L'Ospedale ha sostenuto complessivamente 313 milioni di euro di costi a fronte di 322 milioni di ricavi, registrando un margine operativo lordo con segno positivo. Il risultato netto è negativo per circa 10 milioni.

Per quanto riguarda le fonti di finanziamento, 214 milioni di euro sono stati i ricavi per le prestazioni sanitarie, 43,5 milioni il contributo annuale da parte dello Stato per la specificità dell'attività dell'Ospedale, 20 milioni i finanziamenti per la ricerca e 3 milioni di euro le donazioni.

Proseguono l'attività dell'unità mobile per l'assistenza sanitaria dei bambini nelle periferie e nei campi Rom della Capitale (1.500 visite) e anche le iniziative di solidarietà all'estero con progetti umanitari o di cooperazione in 9 Paesi (Repubblica Centrafricana, Etiopia, Giordania, Siria e Palestina, Russia, Georgia, Cambogia e Cina) e 55 pazienti umanitari accolti dall'estero interamente a carico dell’Ospedale.

Sono 13.203 i pazienti «rari» arruolati dal Bambino Gesù nella Rete Regionale delle Malattie Rare, la casistica considerata più ampia a livello nazionale, non solo in campo pediatrico. Con la partecipazione a 15 Reti ERN (European Reference Networks), il Bambino Gesù è l’ospedale pediatrico europeo più coinvolto nei network europei per la condivisione delle conoscenze sulle malattie rare e il coordinamento delle cure di questi pazienti.

Grazie alla piattaforme genomiche e alle competenze bioinformatiche sviluppate presso i laboratori, nel 2017 l'ospedale ha identificato 16 nuove malattie rare che erano orfane di diagnosi. Un impegno che ha permesso di fornire risposte diagnostiche per oltre il 50% dei malati rari o ultra-rari seguiti. 

Oltre 700 al Bambino Gesù le persone impegnate nella ricerca, di cui circa 400 ricercatori e 300 medici, biologi e farmacisti impegnati sia nell'attività clinica che nella ricerca scientifica. 

L'Ospedale - si legge in una nota - si colloca ai vertici della rete degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e primo tra gli ospedali pediatrici italiani per livello di Impact Factor (IF), il valore che misura il «peso» delle pubblicazioni scientifiche. 

L'If del Bambino Gesù è aumentato del 50% negli ultimi 5 anni, arrivando a quota 2.703 nel 2017, per un totale di 663 pubblicazioni scientifiche. 438 i progetti di ricerca attivi nello scorso anno, il 36% dei quali ha riguardato malattie e tumori rari. 293 le collaborazioni scientifiche formalizzate con partner nazionali e soprattutto internazionali (77%), in particolare Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia e Usa. 431 gli studi clinici, che hanno coinvolto 6.120 pazienti. Il valore dell'intero parco tecnologico biomedico dell'Ospedale è di 73 milioni di euro, per un totale di 11.400 apparecchiature e componenti. 

Oltre 28mila i ricoveri: il 29% proviene da fuori Regione, soprattutto Campania, Puglia e Calabria, con una complessità più elevata del 47% rispetto ai pazienti provenienti dal Lazio. Il 15% dei ricoverati è di nazionalità straniera.

Aumentano le visite al Pronto Soccorso. Sono stati registrati 84.036 accessi (+5%) nelle due sedi del Gianicolo e di Palidoro, con un picco nei mesi di dicembre, marzo e maggio. 359 sono stati i trasporti di emergenza neonatale e 89 i trasporti tramite l’eliporto vaticano, eseguiti in collaborazione con il Governatorato della Santa Sede. Nel 2017 ha preso il via il progetto “Nascita OPBG”, che prevede la nascita in ospedale di neonati altamente critici, al fine di evitare i rischi del trasferimento d’urgenza post-parto. I parti a rischio effettuati nel corso dell’anno sono stati 19.

Crescono anche le procedure chirurgiche e interventistiche, che raggiungono il numero di 29.778, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente. A queste si aggiungono 3.012 interventi di chirurgia ambulatoriale, quasi il doppio rispetto a 5 anni fa, frutto di percorsi basati sull’appropriatezza clinica, che hanno permesso di mantenere la stessa efficacia assistenziale del ricovero e di garantire minore stress per i pazienti e minori costi per il Sistema Sanitario Nazionale.

Crescono, infine, le prestazioni ambulatoriali che raggiungono il numero di quasi 2 milioni (1.908.487) tra visite ed esami: +12% rispetto all’anno precedente, + 60% rispetto a 5 anni prima.

Il Bambino Gesù è l’unico ospedale in Europa in grado di rispondere al bisogno di ogni tipologia di trapianto pediatrico. Nel 2017 sono stati effettuati 138 trapianti di midollo, 46 homograft (protesi valvolari cardiache), 31 trapianti di fegato (di cui 4 da vivente), 28 trapianti di rene (di cui 6 da vivente), 27 trapianti di cornea, 8 trapianti di cuore (a cui si aggiungono 10 impianti di cuore artificiale), 10 di membrana amniotica e 1 di polmone. In totale, 321 trapianti di organi e tessuti, pari a circa il 30% dell’attività trapiantologica svolta a livello nazionale.

La presa in carico di pazienti con casistiche sempre più complesse aumenta anche il rischio di infezioni ospedaliere, che, nel mondo, rappresentano la complicanza più frequente e grave dell'assistenza sanitaria. Nonostante l'aumento dell'alta complessità, l'Ospedale ha ridotto drasticamente il tasso di prevalenza delle infezioni nel corso degli anni. Nel 2017 si conferma l'1.8% del 2016, contro una media UE del 4%.

«Il Papa ha molto a cuore il Bambino Gesù. Non mancano gesti per manifestare la sua attenzione e il suo sostegno. Lo considera strumento quanto mai valido di quella carità che gli sta tanto a cuore». Lo dice il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, alla presentazione del Bilancio sociale dell'Ospedale pediatrico. Nel suo intervento il direttore generale dell'ospedale Ruggero Parrotto ha precisato: «Questo è l'Ospedale del Papa ma non riceve fondi dalla Santa Sede: è giusto così ed è giusto che si sappia. Per questo chiediamo alle istituzioni in maniera trasparente di poter avere quello che è giusto». Anche se, come notorio, non è il Vaticano a sostenere finanziariamente l'ospedale, Parolin ha voluto puntualizzare il forte sostegno del Papa alla struttura. 

Aprirà a gennaio a Roma, a Villa Luisa, il primo hospice pediatrico del Centro Sud. Nei prossimi anni, inoltre, ci sarà la realizzazione di un grande polo ospedaliero in via di Villa Pamphili che raddoppierà la superficie della sede del Gianicolo dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù. Lo annuncia la presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc, intervenendo alla presentazione dell'attività sanitaria e scientifica e del bilancio sociale 2017 del Bambino Gesù. «Senza ricerca non c'è cura - spiega Enoc - L'ospedale non deve essere una azienda ma una comunità aperta e accogliente di persone orientate a una missione precisa. Nei prossimi anni faremo investimenti strutturali e tecnologici che cambieranno il volto dell'ospedale in particolare a Roma e Palidoro, sul litorale laziale. A gennaio aprirà a Villa Luisa, sulla via Aurelia, il primo hospice pediatrico del Centro-Sud Italia». Sempre a Roma, «ma ci vorranno alcuni anni abbiamo avviato il programma per la realizzazione di un grande polo ospedaliero in via di Villa Pamphili che raddoppierà la superficie del Gianicolo. Sono sfide grandi, che fanno tremare i polsi. Ma sono sfide ineludibili». Alla domanda sull'ammontare degli investimenti Enoc ha concluso: «Sulla cifra non ci siamo ancora in grado di valutare complessivamente - conclude - ma le acquisizioni hanno già superato i 50 milioni di euro».

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