Al via il capitolo generale dei Lefebvriani. Dall’11 fino al 21 luglio, si tiene il quarto capitolo generale della Fraternità. Si svolge in Svizzera, nel seminario San Pio X di Econe. 

I membri del Consiglio generale, i superiori dei seminari e dei distretti, insieme ai sacerdoti più anziani, si riuniranno per designare le autorità della Fraternità e per esaminare i diversi aspetti della vita della società: vita comune e liturgica, apostolato e amministrazione, santificazione dei membri, battaglia per la fede. 

L’anno in corso segnerà un avvenimento importante per la Fraternità visto che ogni dodici anni si riunisce il capitolo generale per eleggere il superiore generale e i suoi due assistenti, e per verificare che gli statuti siano fedelmente applicati, sempre nello spirito che ha presieduto alla sua fondazione. 

Obiettivo di monsignor Bernard Fellay, a capo della Fraternità, entrare in piena comunione con Roma, percorso non ancora riuscito dopo la revoca delle scomuniche nel 2009 da parte di Benedetto XVI. Fellay vorrebbe un «riconoscimento canonico» che attraversi una «prelatura personale», modellata su ciò che Wojtyla fece per l’Opus Dei. 

Questa forma giuridica consentirebbe alla fraternità lefebvriana di dipendere più dal papa che dal vescovo di ogni diocesi. In una recente intervista, Fellay, parlando dei rapporti della Fraternità con il Papa, ha detto: «Abbiamo un ottimo rapporto. Appena viene a sapere che siamo a Roma, ci fa aprire tutte le porte. Ci offre spesso il suo aiuto anche in questioni più piccole. Una volta ci ha detto: “Io ho problemi quando faccio qualcosa di buono per voi. Aiuto protestanti e anglicani... perché non dovrei aiutare anche i cattolici?”. Alcuni vogliono impedire la riconciliazione. Noi siamo un fattore di disturbo nella Chiesa».

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