Il sindaco di Boves Maurizio Paoletti apre il Consiglio comunale con la comunicazione del rimpasto di giunta: l’assessore Gianni Maccagno (Lavori pubblici) viene sostituito da Fabio Climaci (Bilancio) e le sue deleghe passano al vicesindaco, Matteo Ravera. È il primo punto all’ordine del giorno e Maccagno, che non ha digerito la revoca «per dare più impulso a un settore che registra criticità e lamentele anche da parte della minoranza», chiede di parlare. «Non sono ammessi interventi sulle comunicazioni del sindaco - replica Paoletti -. Potrà farlo a fine seduta».

ACCUSE PESANTI

Maccagno ha dovuto attendere tre ore di dibattito, ieri sera (venerdì 27 luglio), per dare la sua versione dei fatti. E non è andato per il sottile. Rispedite al mittente le accuse «banali, infondate» e rivendicati «con orgoglio» i tanti progetti conclusi «e lodati dal sindaco», ha citato alcuni interventi minori: «Non criticità, ma pretesti per giustificare la decisione di Paoletti. Un primo cittadino arrogante, che ha scambiato il suo ruolo con quello di monarca assoluto, e il mio con quello di un suddito».

Ancora, rivolto al sindaco: «Abbi il coraggio di dire che ero controproducente con il tuo nuovo incarico politico (coordinatore provinciale di Forza Italia, ndr): non potevi più sopportare un ex sindacalista di sinistra in giunta». «Nessun debito di riconoscenza verso di te - ha concluso -. Viceversa, ti ricordo che sei seduto lì anche grazie alle mie 144 preferenze, che ti hanno permesso di vincere le elezioni per 29 voti. Ho sbagliato a credere in una lista che non è più civica e in te, come uomo e come sindaco».

LA MINORANZA

Nessuna replica da Paoletti. La capogruppo di minoranza, Cristina Bersani: «Maccagno è l’unico assessore che ha riconosciuto il ruolo della minoranza e si è sempre rivolto a noi con rispetto. Speriamo non ne abbia pagato il fio. Se davvero un solo uomo era la causa dei ritardi nei lavori, questo sarà un anno di fuochi d’artificio. Aspettiamo i cantieri promessi».

I commenti dei lettori