«Finalmente spiagge sicure e ripulite, senza venditori abusivi». Il vice premier e ministro degli Interni Matteo Salvini ha dichiarato guerra ai venditori abusivi che portano sulle spalle tutta la mercanzia coloratissima che attira i nostri sguardi tra un tuffo e l’altro, mentre prendiamo il sole o ci rifugiamo sotto l’ombrellone per non scottarci.

Evidentemente attirano anche qualche protesta, soprattutto se con le loro cantilene svegliano qualche anziano che sonnecchia. Sono uomini e donne, giovani e meno giovani africani e asiatici. Spesso li vediamo affaticati sotto la montagna di merce (qualche volta contraffatta) che trasportano sudando fino al bagnasciuga.

Le risorse

In ogni caso in poco più di 50 località delle nostre coste (scelte con criteri abbastanza complicati) non li vedremo più, almeno per quest’anno. «A differenza del passato, ai Comuni le risorse necessarie per i controlli: 2 milioni e mezzo di euro per 54 località», ha scritto infatti Salvini su Twitter commentando così lo stanziamento, proveniente dal Fondo unico giustizia, che sarà corrisposto a quei Comuni rivieraschi a vocazione turistica che hanno presentato progetti ritenuti idonei per il piano «Spiagge sicure-Estate 2018», illustrato lo scorso 6 luglio dallo stesso ministro dell’Interno.

I progetti riguardano principalmente l’assunzione a tempo determinato di personale della polizia locale, il pagamento degli straordinari, l’acquisto di mezzi e attrezzature da fornire al personale dei comuni per il contrasto all’abusivismo commerciale e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione. Quindici Comuni beneficiari di parte dello stanziamento si trovano al Nord, 23 al Centro e 16 al Sud.

I requisiti

I requisiti per accedere a questi fondi sono piuttosto rigidi: andranno ai Comuni costieri a vocazione turistica, non capoluogo di provincia, con una popolazione non superiore a 50 mila abitanti e con un indicatore di affollamento nelle strutture ricettive non inferiore a 500 mila presenze annue, secondo i dati Istat. Rispondevano a queste caratteristiche 72 Comuni e di questi solo 61 avrebbero potuto accedere ai fondi tenuto conto del vincolo che prevedeva potessero essere finanziati non più di tre Comuni per provincia.

Le proposte progettuali sono state presentate in prefettura e successivamente approvate dai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica: si arriva così ai 54 i progetti ritenuti validi e destinatari dei fondi per un massimo finanziabile di cinquantamila euro a ciascuno.

In realtà già l’attuale legge italiana sull’immigrazione, (numero 94 del 15 luglio 2009) che introduce il reato di immigrazione clandestina e persegue penalmente anche chi offre ospitalità o cure ai clandestini, unita alla crisi economico-finanziaria che dal 2008 si è abbattuta sul mondo occidentale, rendeva difficile la vita di queste persone, che tuttavia hanno continuato a frequentare le spiagge della Penisola.

L’illegalità

Almeno fino a ieri. L’argomento invocato da chi vuole cacciarli via è l’illegalità dei loro commerci. Un discorso che vale per gli ambulanti in genere, ma certo non sembra concreto il pericolo che qualcuno, acquistando una griffe falsa in spiaggia, rinunci a una prestigiosa borsa di Vuitton da qualche migliaio di euro.

Ma non manca un parroco d’accordo con il pensiero (e le decisioni) , del ministro Salvini: «Capisco - dice don Giovanni Vaccarini di Rimini - i problemi di questi immigrati, ma ormai per tanti negozianti ed esercenti è diventato davvero difficile tirare avanti. Subissati da tasse e balzelli di ogni tipo, si vedono fare concorrenza sleale da chi non versa nulla al fisco. Per i titolari di attività stagionali, l’incasso è solamente legato alla attività estiva».

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