Il procuratore nazionale cileno Jorge Abbott ha sollecitato formalmente i fascicoli riguardanti indagini svolte dalla Santa Sede su religiosi e laici cattolici coinvolti in Cile nelle inchieste per abusi sessuali su minorenni.

Secondo quanto riferito dalla stampa locale, la Procura di Santiago ha inviato al Ministero degli Esteri cileno tre differenti richieste di assistenza internazionale da inoltrare al Vaticano e che riguardano i presunti reati penali di nove persone legate alla Chiesa cattolica sotto inchiesta da parte della giustizia di Valparaiso, di Metropolitana Sur e della Araucania.

Fonti della Procura hanno spiegato che «la base giuridica delle richieste», a cui potrebbero seguirne altre, «si basa su principi generali di diritto internazionale, in particolare quello della reciprocità di assistenza fra Stati».

Da mesi lo scandalo dell’implicazione di molti religiosi cattolici in denunce per violenze sessuali scuote l’opinione pubblica cilena. E nei giorni scorsi un’unità speciale della Procura cilena ha pubblicato un rapporto della giustizia secondo cui finora 158 sacerdoti e laici con responsabilità nella Chiesa cattolica sono stati indagati per abusi sessuali. Le cause attualmente aperte sono 37, mentre le vittime sono 104, di cui 52 minori.

Intanto la Conferenza episcopale procede i lavori dell’Assemblea plenaria straordinaria a Punta de Tralca che, avviata lo scorso 30 luglio, si concluderà domani. La riunione è stata convocata proprio per discutere sulle recenti vicende che hanno riguardato la Chiesa cilena, e in particolare lo scandalo abusi e le indicazioni in merito offerte da Papa Francesco durante l’incontro di metà maggio in Vaticano con i presuli cileni.

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