«Un male profondo sembra esser sorto all’interno della società come della Chiesa: un senso di smarrimento ci assale ogni giorno dinanzi ai drammi della violenza, della droga, del gioco d’azzardo, dell’immoralità e dell’arroganza diffusa, del disprezzo della vita e della dignità delle persone». Lo ha detto il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, nell’omelia della messa che ha presieduto questa mattina a Concordia Sagittaria, in provincia di Pordenone, nella cattedrale di Santo Stefano, in occasione della festa del patrono.

Nella sua riflessione riportata dal Sir, il cardinale ha indicato che «la solidarietà e la pietà, che erano il collante delle nostre comunità, sembrano essere svanite, nella notte nera dei rigurgiti egoisti», mentre «la partecipazione ai sacramenti e alla vita di Chiesa, fervente e generosa fino a qualche decennio fa, si sta affievolendo ovunque, e la precarietà economica di tante famiglie e di tanti giovani e anziani non favorisce quella attenzione generosa alla comunità».

Quindi, il compito indicato ai sacerdoti dal presidente della Cei è quello di «seminare speranza tra i solchi di una terra forse a tratti arida, ma pronta a rivelarsi rigogliosa e fertile se irrorata dall’amore di Cristo». L’esempio è quello di santo Stefano e dei santi martiri concordiesi: «Torniamo a testimoniare con coraggio il messaggio salvifico del Vangelo, capace, oggi come allora, di cambiare il male in bene, le tenebre in luce, la disperazione in gioia, la violenza in pace, la morte in vita».

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