Ci sono tanti modi per esprimersi. C’è chi lo fa con le parole e chi, magari, con un disegno. Sono sempre più, infatti, i capolavori della street art in giro per il mondo, una forma artistica che ha portato creativi di ogni dove a lasciare il segno e, soprattutto, a lanciare un messaggio. Ebbene sì, le loro opere hanno una voce che, silenziosamente, urla sentimenti, opinioni, paure e speranze al fine di arrivare direttamente al cuore di chi le ammira.

La street art conquista la Tunisia

I muri sono la loro tela, il loro terreno d’azione. Ad emozionare, oltre ai capolavori firmati Banksy (uno dei maggiori esponenti della street art) presenti a Bristol così come a Parigi e a New York etc. sono anche le opere del gruppo Ahl El Kahf (La gente della caverna) composto da giovani artisti diplomati alla Scuola di Belle Arti. Proprio loro hanno dato un nuovo volto a molte delle strade tunisine.

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Qualche esempio? A Tunisi, il cavalcavia vicino alla piazza del Monguela, ospita graffiti (in continuo divenire) di varia natura e che dire poi delle opere dell’artista franco-tunisino El Seed presenti sulla facciata della moschea di Gabes? Colorate e decisamente espressive. Anche Djerba, uno dei gioielli del Mediterraneo, ha seguito la scia: la bella isola, oltre a colpire con i colori del suo mare, dei suoi romantici tramonti e della sua sabbia, sorprende con un innovativo e rivoluzionario progetto di arte urbana: Djerbahood.

Djerbahood: il nuovo volto di Erriadh

L’headquarter, nello specifico, è il villaggio di Erriadh (Er Riadh o Er-Riadh che dir si voglia) uno dei più antichi del Paese, un luogo autentico e tradizionale che, nonostante il passare degli anni, ha mantenuto la sua autenticità con le sue strade strette e le sue architetture tipiche realizzate con gesso bianco e decorate con legno blu.

Antico e moderno non sono mai andati così d accordo. Ecco che 150 artisti di strada provenienti da 30 Paesi differenti, nell’estate del 2014, si sono riuniti e hanno messo insieme forze e idee per dare un aspetto nuovo alle sue mura e ai labirintici vicoli. Il tutto, ovviamente, nel rispetto della cultura locale. I loro messaggi sono lì, sotto agli occhi di tutti: la lista dei nomi è lunga e a rappresentare l’Italia ci ha pensato il duo Orticanoodles ovvero Wally e Alita, due street artisti italiani che, al pari dei colleghi, hanno contribuito a rendere questo antico villaggio una vera attrazione culturale.

“Abbiamo dipinto dei leoni, simbolo della Tunisia e rappresentato nello stemma con le tre parole  نظام, حرية, عدالة  ‘Libertà, ordine, giustizia’. Abbiamo dipinto assieme ad altri 150 artisti fondendoci in uno scambio continuo con i residenti, un’esperienza magica che è facilmente visibile girando per Djerba” – hanno dichiarato gli artisti.

Il tempo rovina ma non cancella e, nonostante, alcuni pezzi siano scomparsi e altri risultino naturalmente alterati, sanno ancora emozionare. E continueranno a farlo.

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