C’era un profondo silenzio quando è arrivato il secondo pullman carico di migranti della nave Diciotti alla struttura di accoglienza “Mondo Migliore” di Rocca di Papa . Mancava qualche minuto alle due del mattino, la politica aveva sgomberato il campo da un po’, accontentandosi di aver dimostrato le proprie opposte divisioni all’arrivo del primo pullman tre ore e mezza prima e lasciando al proprio destino tutti gli altri. Servite le telecamere per le televisioni serali, inviato il messaggio nelle case degli italiani, avevano deciso di accogliere l’invito delle forze dell’ordine e di smontare i due presidi creati in fretta e furia davanti al centro di accoglienza e andare a dormire dopo una sera di proteste, insulti e slogan. 

E’ una delle mille schizofrenie di questa infinita odissea dei migranti della Diciotti, caricati su due diversi pullman ieri mattina a Messina per un lungo viaggio fino ai Castelli Romani. L'accoglienza per i primi arrivati però era stata come da copione. Sul lato destro del cancello i militanti di Casapound, di Forza Nuova e di Fratelli d'Italia e tutte le forze sovraniste e anti-immigrazione con saluti romani e l’inno d’Italia cantato a squarciagola. Sul lato sinistro i militanti del Collettivo Ops di Genzano, con le magliette rosse e la scritta in inglese «welcome» per far sentire benvenuti i sopravvissuti all’odissea della nave Diciotti. 

E' lo specchio dell'Italia, divisa e sostenuta dalle proprie fedi politiche. Alcune decine di persone in totale ma di cittadini di Rocca di Papa e dintorni ce ne saranno cinque o sei, giunti perché capitano di lì, osservano per qualche minuto senza intonare nulla e vanno via. 

All’interno invece i cori di gioia e i festeggiamenti sono stati gli stessi per entrambi i pullman. Gli oltre duecento richiedenti asilo già presenti nella struttura si sono raccolti intorno ai nuovi arrivati per far sentire il loro sostegno. Subito dopo sono iniziate le operazioni di identificazione e di verifiche sanitarie durate l’intera notte insieme con i racconti. Nessuno ha la scabbia o malattie particolari, tutti hanno subito sofferenze, torture e violenze durante il viaggio. C’è chi racconta di essere rimasto per oltre un anno in Libia e di essere stato venduto cinque volte arrivando a pagare quasi diecimila euro prima di essere riuscito a imbarcarsi verso l’Italia. E c’è chi mostra con orgoglio i documenti salvati nonostante il viaggio e soprattutto la croce, simbolo di fede cattolica che viene immediatamente requisita e distrutta dai vari mercanti di vite umane durante il viaggio.

 

Anche se non sono venuti a manifestarla davanti al centro, la preoccupazione tra gli abitanti della zona esiste: “E' una situazione difficile, ce ne sono già trecento ospitati nel la struttura, li vediamo girare nelle nostre cittadine. Quelli che vediamo vivono di accattonaggio, non hanno nulla da fare, non so se siano quelli del centro ma sono di sicuro stranieri”, racconta Alessandro Martini, avvocato di Grottaferrata, uno dei pochi che passa, lancia uno sguardo alle due manifestazioni opposte e va via . A schierarsi con la protesta sovranista è anche l’ex sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, candidato in passato con il Pd e con alle spalle 10 anni di amministrazione: «C'è rancore nei residenti, che si sta trasformando in odio verso questa situazione. Non si può tenere un gruppo così massiccio di migranti senza fare nulla».

Di sicuro non sono i nostri ospiti, li difende Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa Auxilium che gestisce l’accoglienza nel centro che da due anni accoglie i migranti ed è dotata di 600 posti letto, e che fino a due giorni fa ospitava 270 persone. All'interno ci sono una chiesa e una moschea, scuole di italiano per stranieri e gli ospiti spesso vengono impiegati per svolgere alcune attività del centro: ”Chi vive con noi entra nei programmi di integrazione, sono impegnati tutto il giorno, sono pochissimi quelli che escono e tutti rientrano molto presto”. Anche il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini prova a rassicurare tutti: “ Andranno via presto, sono qui solo per le prime formalità, saranno distribuiti in altre zone d’Italia, nelle diocesi che hanno dato la disponibilità”. L’avvocato Martini scuote la testa: “Lo dicevano anche per gli altri arrivati: in Italia non c'è nulla di più definitivo di quello che è provvisorio”.  

Oggi pomeriggio appuntamento con una nuova manifestazione di Casapound ma all'interno della destra non mancano le divisioni. "Se si sceglie una linea la si porta avanti fino in fondo - spiega il deputato di Fratelli d'Italia, Marco Silvestroni - Sono anch'io favorevole al blocco navale come Salvini ma il ministro con il suo braccio di ferro è solo riuscito a far arrivare cento migranti in più in un solo luogo che invece, senza il suo intervento, sarebbero stati distribuiti in tutta Italia".

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