Mancano una decina di giorni, ma la macchina organizzativa del comitato festeggiamenti della Madonna della Colletta, è già in moto da tempo e Luzzogno, frazione di Valstrona, è in fermento. Organizzare la festa in onore della Madonna delle Grazie è operazione così complessa da richiedere l’intervento di centinaia di persone e mesi di tempo. Proprio questa complessità organizzativa è diventata uno dei cardini della manifestazione dal momento che coinvolge l’intero paese, oltre 400 abitanti, e di tutte le età: dalle persone anziane ai bambini anche di età prescolare.

«La festa della Madonna della Colletta rappresenta per la popolazione di Luzzogno e per l’intera valle Strona, uno dei momenti più alti, se non più alto, di testimonianza di genuina fede popolare - fa notare il parroco don Angelo Calcaterra - qui la gente si ritrova, si riconosce, diventa comunità e nella preghiera alla Madonna delle Grazie offre se stessa dando esempio di carità cristiana. Il fatto che da secoli questa festa si rinnovi con sempre maggior partecipazione, sta a significare come l’affetto e la devozione siano rimaste inalterate nel tempo e anzi continuano a crescere visto che tra gli organizzatori ci sono molti giovani».

Se per le migliaia di persone che la sera dell’8 settembre saliranno in Valle a Luzzogno la manifestazione significa riscoprire tradizioni e anche folclore, per i valligiani la celebrazione e la processione con la statua della Madonna col Bambino è esclusivamente religiosa. Lo dimostra il fatto che le celebrazioni iniziano oggi, con l’apertura della mostra con i lavori femminili, per concludersi il 16 settembre con la messa e nel pomeriggio giochi popolari e canti accompagnati dalle fisarmoniche. Una festa originale e spettacolare che trova nella processione dell’8 settembre il momento più suggestivo.

Come da tradizione la Madonna delle Grazie che si trova sul santuario che domina il paese, un piccolo colle e da qui il nome di Madonna della Colletta, viene portata in paese in processione con una fiaccolata, l’intero paese illuminato da migliaia di lumini e con la parte conclusiva del percorso che si svolge sotto una galleria di 80 metri illuminata alla veneziana e composta da centinaia di teli offerti dalle famiglie del paese.

«Comincia da qui la preparazione della festa che coinvolge tutti noi - aggiunge Stefano Boretti, giovanissimo presidente del comitato organizzatore - le famiglie mettono a disposizione i teli per realizzare la galleria, i giovani e gli uomini costruiscono l’impalcatura che dovrà sorreggere la galleria e tutti si adoperano per abbellire il paese. Al culmine della processione sulle montagne circostanti i giovani accendono grandi falò in ricordo dei tempi in cui gli alpigiani non potendo scendere per la festa mostravano così la loro partecipazione. Anche i bambini da mesi stanno lavorando per realizzare le fiaccole che illumineranno il percorso della processione».

Sono quasi 500 pezzi, fatti in carta e decorati con le bellezza e semplicità di cui sono capaci i bambini: disegni, e pensieri dedicati alla Madonna. Fede e tradizione che si tramandano da secoli.

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